La Traversata Dei colli Euganei la si corre da 28 anni e questo dato già la dice lunga sulla qualità di questo evento.
È la mia terza partecipazione, io le sono particolarmente affezionato è stato il mio primo approccio al Trail da qui è scattata la molla malsana verso questo vizio di perdersi in fatica tra i boschi.
Potrei riassumere le mie tre TCE cosí
1) con un pò di fango…. dura per davvero
2) secca secca e calda…. dura per davvero
3) l'ultima una marea di fango e tant' acqua dall’alto e dal basso… dura per davvero.
Insomma deducendone un sunto su base scientifica la TCE è un Trail o un' Ecomaratona a seconda di come la si voglia vedere .... dura, ma dura per davvero.
È un tracciato in massima parte scorrevole e adatto a chi corre forte, ma anche insidioso perchè la regina delle salite è lì in fondo a pochi km dall'arrivo e se hai esagerato spingendo sui continui mangia e bevi… lì si scoppia.
Quest'anno è stata l'edizione perfetta resa tecnica con fango per i top runner ostica con effetti da luna park per i Geriatric Trailer come il sottoscritto.
La mattina alzataccia e appuntamento con il Kappadocio Dona ed Elisa loro arrivano da Prato e Faenza, così ci dividiamo i km e ci facciamo compagnia fino a Villa di Teolo dove parte la gara.
Piove e lo fa da almeno 4 gg e ci sarà fango, ma ancora non so…… l'ignaro, di come me la toglierò la voglia di fango.
Partiamo come al solito in allegria sotto una leggera pioggerella e appena appena tocchiamo l’erba capiamo che sarà uno spasso io sono con Alessandro i “nonni trailers” mai domi
Elisa basta guardarla per starci alla larga, due polpacci da “grimpeur” che fanno paura ci si prova a starle dietro e sarà anche lenta come dice lei, ma per me è anche troppo veloce e ben presto sarà molto piu’ avanti di noi come è giusto che sia.
Anche la Donatella quando deciderà di cambiare il passo ci lascerà sul posto arrivando una mezz’ ora prima di noi, sono contento di essere riuscito a convincerla a venire nonostante gli acciacchi, è contenta di come sono andate le cose, io sono della politica del buttarsi perchè ogni lasciata è inevitabilmente persa e non saprai mai cosa hai perso.
Bello come al solito il pezzo attrezzato con corde trovarsi tutti in fila a sparare boiate scherzando mette allegria poi è un continuo mangia e bevi piccole salite, dove a volte bisogna piantare per bene le bacchette e farsi forza per riuscire ad avanzare.
Se si vince la paura di cadere correre nel fango lasciando scivolare i piedi è roba da adrenalina pura, divertimento assicurato ci ho messo un pò a capire, ma guardando chi è piu’ bravo ho assimilato il concetto.
In discesa casca l’asino, ed è così… sul percorso esistono tutte le varietà di fango esistenti fango “aggressivo” che vuole assolutamente mangiarti la scarpa e trattenerla con sè, fango viscido e traditore che sembra messo lì quasi per scherzo e appena appena lo pesti swissss effetto ghiaccio vivo con conseguente assetto creativo seguito da quasi impatto al suolo, fango “bastardo” messo in mucchi scomposti e pestato minimo da 800 pedate quindi iroso e incazzato nero che si raggomitola attorno ad una bella pietra o radice in attesa dell’ennesimo piede che ignaro impatta con esito rovinoso…. giuro che o sentito anche sogghignare malignamente ed il suono veniva dalla mota informe.
By Darta D+ 6 0re sotto l’acqua a fotografare persino me
In ultimo…. e capitolo a parte merita il “fango della madonna” abbarbicato lì dove inizia la salita finale appunto detta della Madonna era a fianco di un vigneto e zitto zitto faceva il suo sporco lavoro destabilizzatore un passo avanti seguito da uno laterale con doppia imprecazione carpiata …. ho visto le più svariate tecniche in azione, dal passo del giaguaro al passaggio su bordi estremi alla ricerca del più esile fuscello d’erba adatto a cedere attrito,ognuno intento ad aprirsi la sua via anche con attacco diretto alla vite a fianco con prese decisamente proibite sui filari che avrebbero fatto la felicità del contadino, l’uva non potrà mai più essere la stessa…. anni di onesto prosecco messi a dura prova dall’ implacabile determinazione del trailer proteso alla meta
Per farla breve mi sono divertito un mondo e questa giornata mi è stata regalata da decine di volontari presenti sul percorso sotto un’acqua incessante, tutti carini e sempre disponibili, anche con me, cronico finisher da bassissima classifica con le mie 7 ore 40 minuti di passeggiata…. per loro sono state minimo 10 ore… ovazione solo ovazione e standing ovation a piene mani e non lo dico così per dire, so che c’è un’anima che lavora e guida spendendosi con grande impegno (e si vede che questo paga) per l’ organizzazione di questa gara, ma quello che la rende grande è l’impegno dei tanti.
E anche questa gara è già ricordo…. alla prossima edizione già segnata sul calendario.
Dante
Un saluto, e se vuoi, ti giro un pò del fango della nostra Vivicittà Romana. Poca cosa, ma di qualità....
RispondiEliminaciao Franco .... bello il fango fatica tanta, ma divertimento assicurato se no cosa lo paghiamo a fare il biglietto
RispondiEliminaCerto che "voi" (non mussoliniano) i guai ve l andate davvero a cercare
RispondiElimina@ Giancarlo noi... non siamo proprio così del tutto normali
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