Se non ci provi hai Perso ancora Prima di Partire !!!
E se arrivi in fondo, hai Vinto Sempre e Comunque.

Beppe GM & Gert dal Pozzo

venerdì 24 settembre 2010

Si riprende a correre !!!!

sciamano

Adesso che sono Sciamano non cè più nulla che mi possa preoccupare e nemmeno fermare :-)

Quindi superata la fase “deambulatoria” e accantonato il girello post Ultra Trail ho ripreso a correre, naturalmente con calma…… tanta calma prima bisogna rifiatare.

Molti criticano queste gare lunghe ed in molti mi dicono “te sei matto ti autodistruggi” ….c’è di che riflettere…. io rispettando le opinioni di tutti sono abituato ad ascoltare.

Ne vale la pena ?

Sì… senza ombra di dubbio sì…

Per una serie di ragioni, tutte chiaramente opinabili, ma che mi convincono appieno.

Se nella vita non provi almeno una volta a metterti in gioco compiendo “l’impresa” và a finire che rischi di chiudere il tuo ciclo senza un tassello importante.

Le emozioni che si vivono in 14 ore e passa di cammino sono talmente tante e diverse una dall’ altra che solo queste valgono il giro di giostra.

La complicità tra chi partecipa prima del via, il silenzio della notte rotto solo dal ticchettio dei bastoncini che martellano il sentiero, i panorami che improvvisamente si aprono allo sguardo, la forte unione che si crea col tuo gemello con cui si arriva a condividere gli estremi violenti dello stato d’animo ….. dalla grande gioia…. allo sconforto più nero….

Si senza ombra di dubbio….. e mi tengo il mio alluce color carbone e il mio tendine infiammato col sorriso sulle labbra, conscio di aver riempito un bagaglio con sensazioni di quelle che si attaccano dentro, quelle che contano…. e che pesano sull’anima ….. e che tutti e chiunque ne abbia la voglia può raccogliere, perchè io non mi sento atleta, figuriamoci poi un ultra atleta :-) basta solo l’allenamento, quello sì, indispensabile per non farsi male e la voglia di mettersi in gioco.

Vi voglio riportare le parole di un fantastico libro che esplora il “Cansiglio” e il suo antico popolo i Cimbri, donato nel pacco gara e che tutti i Trailer hanno immensamente apprezzato.

Ma gli sciamani, antichi guaritori di popoli primitivi, c’erano anche in Cansiglio ? Niente di meno importante, perchè è questo lungo peregrinare nella Grande Foresta, ascoltandone il richiamo antico, assorbendone il respiro calmo e misterioso, avvertendo la sacralità dei luoghi, ad essere un farmaco dell’anima, sciamanico di per sè…..

Questo, tutto questo e molto di più di una semplice gara è l’Antico Troi degli Sciamani , viaggio a coppie della lunghezza di 70 chilometri e con un dislivello di 4.500 metri.

Gianni De PoloUltra Trail del Cansiglio

E sì … ne vale la pena …..

lunedì 20 settembre 2010

FINISHER :-))) Chiedi se sono felice ?

medaglia Troi Da dove s’inizia a raccontare un’ avventura così ?

Dal giorno prima pieno di dubbi, e di ansie tipiche del pregara con mali che insorgono ovunque a farti aggrovigliare ancora di più i pensieri.

Dalla preparazione del materiale seguendo le indicazioni dell’organizzazione su ciò che è obbligatorio portarsi dietro per poi accorgersi di avere uno zaino che pesa tranquillamente 5 kg.

Iniziamo dall’arrivo a Fregona (TV) sotto il solito diluvio d’acqua ampiamente previsto dai tanti meteo che ormai affollano l’etere.

Un’ organizzazione perfetta   permette di gestire due eventi importanti lo stesso giorno L’ecomaratona dei Cimbri e L’Antico troi degli Sciamani  che partono una da Vittorio Veneto e l’altra da Fregona e tutte e due  si incroceranno  in un turbinio di bandierine rosse e gialle a segnalare il percorso incrociandosi in più punti, senza  però ingenerare nessuna possibile confusione.

Io e Marco il mio gemello sciamano abbiamo appresso anche la Crucca disponibile a riportarci a casa guidando la macchina con ciò che resterà (se resterà) dei due partecipanti …ho pensato (e per fortuna che l’ho pensato) che non sarei stato in grado di guidare nessun veicolo che un minimo di sicurezza dopo la garetta che ci aspetta.

Dopo il pasta party in mezzo ad un nugolo di trailer eccitati dalla gara che incombe le 88 coppie sciamaniche vanno a letto con le galline… ci aspetta un’alzataccia partenza alle 4 del mattino vuol dire sveglia alle 2 restano  4 ore di sonno… e chi dorme ??? 

Partiamo col pulmino da Fregona ed arriviamo a Vittorio Veneto nella piazzetta del via  nella mattina scura di domenica, ognuno intento a controllare il suo zaino, ognuno immerso nei preparativi pre gara, non piove (come promesso dal meteo)  ma vedo che i dubbi sul come vestirsi non sono solo i miei….. si và dalla manica corta alla giacca da montagna, io opto per manica corta e giubbetto asics della maratona di firenze, ormai un porta fortuna.

Veloce spunta e al quarto rintocco del campanile della piazza si parte, circa 160 trailer con luce in fronte si lanciano a tutta manetta come fosse un 10000, il  mio saggio gemello mi fà notare che siamo da nel gruppo dei veloci …. no buono… rallentiamo e torniamo nei ranghi.

Il Troi è affascinante da subito, dopo un piccolo tratto asfaltato si imbocca una stretta scalinata  che s’inerpica fino ad una chiesetta, poi dopo un paio di km di saliscendi si inizia a salire e stavolta per davvero.

Il Pizzoc ci aspetta, la scia delle frontali  che si snoda per il sentiero è sempre un’immagine affascinante, penso chissà se qualcuno laggiù a Vittorio Veneto sta osservando la fila delle luci in mezzo al bosco e si sta chiedendo cosa diavolo sia quello strano fenomeno sciamanico.

La temperatura è semplicemente perfetta saranno 13/15 gradi l’ideale, saliamo lentamente, ma con passo costante davanti a me una coppia mista con scarpe da strada  scivola in continuazione, ma come diavolo si fà a fare un’ultratrail di 70 km con le ASICS da bitume, la lasciamo ad imprecare e continuiamo verso l’alto.

Dopo l’ennesima curva si apre sotto di noi un panorama da WOW !!!  Laggiu 1000 metri sotto la città addormentata con tutte le sue luci in mostra … una vista mozzafiato….. e si và ancora sù saranno circa 10 i km fino ad arrivare alla cima dove iniziamo a vedere albeggiare.

Le nuvole sono state spazzate via da un vento neanche troppo freddo bisogna però ingiacchettarsi ….poi una veloce discesa ci riporta dai 1.550 mt a 1.200 mt per poi risalire  attraversando boschi da favola con stretti sentieri viene voglia di buttarsi a capofitto… ma è lunga e quindi si tiene il passo da trotterellata l’unico che mi puo’ permettere di fare tanti km, Marco potrebbe andare ben piu’ forte, ma questa gara prevede un cordone ombelicale tra le coppie pena squalifica.

Poi arriviamo a scendere il letto di un torrente, si scivola per un nonnulla, fango e sassi viscidi stanno facendo strage le culate non si contano e troviamo anche il soccorso intento ad aiutare uno sfortunato trailer che per me ci ha lasciato la spalla si fà veramente difficile e tecnica… ma tanto divertente :-)

Arriviamo in fondo al tunnel incolumi ma raccogliendo almeno 2 kg di fango equamente distribuiti su braghe e maglietta.

Iniziamo a fare due conti…. azzo il primo cancello è a Vallorch a 14,40 km bisogna esserci in 3 ore e 40 attimo di panico iniziamo a spingere sull’ accelleratore forse abbiamo perso un po’ troppo tempo sul torrente.

Ma arriviamo con 20 minuti di vantaggio e troviamo la simpatia del cimbro Geppo ad accoglierci con un sorriso e tanti incoraggiamenti ….veloce rifornimento d’acqua uvetta e banana e via sappiamo che non c’è da scherzare i cancelli sono stretti per il nostro passo.

Si torna a salire lungo un torrente ripido e pieno di fango una gran fatica siamo in compagnia di 3/4 coppie tutti spiriti trail che piu’ o meno conosco di vista anche loro fanno i conti per il prossimo cancello.

Poi dopo 4 km di sofferenza si arriva in una piana da favola  siamo al 18 km attorno cavalli al pascolo e asinelli che ci guardano stupiti illuminati da un sole che ormai  è sbucato con decisione viene voglia di fermarsi e sdraiarsi lì sul prato e goderne a fondo.

Invece no … non si può…. si continua a correre io e Marco ci stiamo veramente godendo il momento, il fisico risponde perfettamente conosciamo già i primi 35 km e sappiamo cosa ci aspetta non c’e’ da dormire sugli allori.

Il sentiero entra in un bosco di pini dal terreno infido e scivoloso bisogna “sciare” è divertentissimo ma tanto difficile ma sappiamo che in fondo c’è la Madonna del Runal con la sua fontana di acqua fresca che ci aspetta, ma sorpresa arrivati lì troviamo la fonte a secco :-(

Siamo al 25km e superato lo sconforto della fonte secca ripartiamo decisi sulla salita altri 3 km duri su una bella stradina bianca per poi immergersi nel tratto che più mi affascina di questo territorio, un tratto di foresta tirato fuori direttamente dal “Signore degli anelli” ormai ci siamo arriviamo al 2° cancello a Pian delle Canaie.

Qua ci aspetta la Crucca che ci fà festa un enorme piacere sapere che c’è in giro una personalissima tifosa pronta ad incitarci … subito dice “ma non sembrate neanche stanchi” è vero la cosa ci tranquillizza  vuol dire che l’allenamento paga eccome se paga.

Abbiamo incrementato il nostro vantaggio sulla mannaia da stop e abbiamo quasi 45 minuti di vantaggio sul tempo limite del secondo cancello….. siamo dei signori nessuna stanchezza e morale alle stelle, qua troviamo anche  l’amico Gevero altro cimbro doc che ci accoglie e ci incita.

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Controllo zaino per verifica materiale obbligatorio, veloce ricarica di acqua e mitica pozione “mutanda” il tempo per un saluto alla nostra tifosa e via col morale che pompa a mille.

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PS: notare la frontale ancora saldamente in testa alle ore 12e40 la ragazza al ristoro si sente di suggerire “potresti approfittarne per riporla nello zaino” ragazza saggia :-)

Attacchiamo la salita che ci porterà all’antro del Mate residenza dello sciamano che trovate in giro filmato su su you tube.

Questo è il pezzo che non conosciamo, ma siamo fiduciosi i ragazzi del Trail Autogestito ci hanno detto che da qui in avanti è quasi una passeggiata in pratica l’ultima salita poi…”lè tutta in discesa” …. branco di bugiardi.

La salita manco a dirla è di quelle che “spinge” si và sù in mezzo ad un bosco che lascia intravedere la cima di un monte, il mio gemello Marco mi dice “pensa Roberto se dovessimo andare là” infatti non era là, ma sul picco a fianco ancora più alto… la cima coppi del trail,  usciti dal bosco incontriamo un gruppo di giubbotti gialli della protezione civile che ci guardano inorriditi, leggo nei loro occhi il pensiero “ma chi glielo fa fare a questi” ci indicano pietosamente la direzione da prendere lì sulla destra, il sentiero spiana si fà corribile … per 1 km scarso… poi tutto s’inpenna ancora e làssù in cima s’ intravede l’antro dello Sciamano se lo incontro me lo mangio.

E ancora si sale per arrivare finalmente al cospetto di un simpatico signore che si segna il pettorale e ci comunica la posizione 55esimi…. ma a noi importa il giusto, nella nostra testa la fatica è quasi finita ora inizia la parte facile…. quanto ci sbagliavamo l’avremmo capito tra non molto.

Proviamo a correre per uno stretto sentiero in mezzo al prato, ma è quasi impossibile troppi sassi il rischio di lasciarci la caviglia è alto…. inizia anche ad affiorare un po’ di stanchezza, ma ci sta stiamo sbattendo sui 40 km e tutto fila troppo liscio.

Il sentiero diventa terra sdrucciolevole e la pendenza mette a dura prova le ginocchia che tendono ad uscire dalla sede naturale, incontriamo Edered , e il suo compagno, hanno dovuto rallentare per un problema al ginocchio proveranno a raggiungere il traguardo camminando e corricchiando.

Ora il gioco si fà duro il cancello è a al 47 km e non sembra mai arrivare si corre al piccolo trotto e solo in discesa, ma arriviamo e ancora abbiamo guadagnato sul prossimo stop cocacola&parmigiano reggiano  per doparsi e via verso l’arrivo, convinti di non trovare piu’ salite.

Infatti girato l’angolo ci troviamo uno strappo assassino lastricato con sassi bastardi e scivolosi e anche un pò stronzi… e si sale per poi vedere che si sale ancor di piu’

Saliscendi questi sono sali e sali porca pupazza.

Dopo l’ennesima salita vediamo che il sentiero si fionda giu’ per un ripido prato si costeggia un recinto entriamo e ci troviamo in mezzo a cavalli e somarelli…. non ci posso credere il sentiero e’ balisato in mezzo a 20 cm di fango mista cacca non c’è verso di non piantarsi siamo in due coppie e forse per la poca lucidità non vediamo altra strada che passarci in mezzo…..fantastico :-) devo ancora trovare il coraggio di lavarle.

Ma tanto chissenefrega è finita la salita e infatti usciti dalla melma il percorso presenta un strappone corto ma ripido iniziamo a cedere col morale… mamma mia la fatica quella bastarda dentro si fò sentire e  inizia a diventare tanta… ormai si cammina e basta… ma ancora non si rantola, iniziamo a fare i conti di quanto manca all’ultimo ristoro le continue salite ci stanno minando il morale, capisco che Marco sta un po’ cedendo moralmente e cerco di aiutarlo cercando piu’ che altro di aiutare mè stesso.

La ragazza della coppia mista che ci accompagna ha un cedimento improvviso non ce la fà più si ferma su un sasso e chiede riposo per la schiena, spero che ce la faccia a riprendersi (e lo farà passandoci davanti a due km dall’arrivo) fatti 200 metri finisce la salita mi giro e con tutto il fiato che ho urlo ai due sotto “ci sono 200 metri poi finisce la salita” spero che serva ad alzare il morale alla ragazza.      

Una strada bianca che sembra non finire mai ci porta lentamente, ma molto lentamente verso i 54 km dell’ultimo ristoro e cancello riusciamo anche a correre per la leggera discesa 1 km di asfalto e là appare il ristoro con Cristina che ci aspetta (stavolta non dice ma come siete freschi ) ci guarda e ci chiede almeno un sorrisino.

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Questo è il massimo che riusciamo a fare.

Qua una bella notizia siamo in realtà al 57 km ne mancano solo 11 (i km totali sono poco piu’ che 68) e a noi rimangono 3 0re e mezza per farli ….. riprendiamo morale anche perchè nella nostra anima è ancorata la convinzione che salita e fatica siano terminate chiediamo conferma ai volontari che però non mi sembrano così convincenti, il classico segno a sbisciolamento che indica il sù e giù che ci fanno ci lascia un pò così…. interdetti. 

Ma ormai il morale è a mille salutiamo la Crucca e via verso l’arrivo quasi dietro l’angolo…. quasi…. molto quasi….

Incredibile… ancora salita… corta ma sempre salita è, poi un tratto di strada cementata sempre in sù  ancora arrancare.

Passiamo sotto una sbarra dobbiamo chinarci per passare a momenti mi spezzo in due, la schiena fino a lì non l’avevo considerata parte integrante della mia stanchezza invece cè anche lei a bussare pietà.ù, ma non cè tempo qui non si fanno prigionieri.

Là in fondo un ristoro non previsto chiediamo quanto manca 6 km e mezzo e via sempre avanti sempre più lenti…. sempre più storti.

Ora il gioco si fà duro e capisco cosè un ultratrail la crisi è tosta fatta di silenzio e cammino prendo un altro Gel e dò le ultime ciucciate di glucosio, ma non si migliora di niente.

Ancora l’ennesima salita e un taglio in mezzo ad un bosco arriviamo davanti ad un addetto e facciamo l’errore di chiede i km “circa 8 ci fà questo” ma come aumentano invece che diminuire? Sarà uno straniero non conosce la strada …

Poi arriviamo alla mazzata finale il famoso tratto delle terre nere un tratto con forte pendenza verticale e laterale, uno stretto sentiero reso viscido dal fango e dai sassi ….. “merda” facciamo in coro, e ci buttiamo in mezzo al bosco.

Si và verso valle, tutto sommato anche speditamente e troviamo la coppia femminile che ci aveva superato una decina di km prima, sono in panne imbrigliate per il sentiero, procedono lentamente più per paura di cadere che per stanchezza, le incito a non cedere, ma dobbiamo sorpassarle non è sentiero che permetta di camminare piano, ci si può far male bisogna lasciare andare le gambe il più possibile altrimenti partono le ginocchia

Per fortuna che nei punti più critici ci sono corde tesate a cui aggrapparsi proviamo anche ad aumentare l’andatura, ma le ginocchia fanno molto male, Marco sempre piu’ silenzioso non ne può più vuole arrivare alla fine, scivola anche malamente, ma scivolano anche i km arriviamo su una sterrata bella larga mancano 4 km ci passano davanti 3 coppie chissenefrega.

Gli ultimi 3 km sono un autentico calvario…. ma troviamo la forza di reagire trovando energie non sò dove e riusciamo a corricchiare poi arrivati sotto l’ennesimo strappo troviamo un gruppetto di tifosi vestiti di arancione che ci incita a non mollare ancora 500 metri forza.

Dentro di me penso gli  “Hare Krishna” presenti all’arrivo del Troi…. ma erano tifosi della coppia femminile menzionata pocanzi erano in tanti e chiedevano notizie delle loro beniamine, li rassicuriamo “stanno arrivando sono dietro a noi” in realtà ci metteranno un’altra ora incredibile quanto può diventare dura questa gara.

Finalmente Fregona dico a Marco di provare ad assumere un aspetto mediamente decoroso e giriamo l’angolo correndo… là in fondo il pallone e la Cristina che ci urla correndoci incontro “siete arrivati !!!” vediamo e sentiamo il mitico Alex Geronazzo che urla il nostro nome incredibile 13 ore e oltre e lui è lì a darci il 5 e non solo lui un sacco di gente che si congratula… il bello del Trail ….troppa tanta bella gente.

Siamo sfiniti e stravolti ci dobbiamo sedere un attimo per riprenderci con tante persone che si congratulano… incredibile.

Oggi a distanza di un giorno  non riesco a togliermi dalla testa tutte le belle sensazioni provate la fatica non cè più è solo un dettaglio un ricordo lontano…..

Chiedi se sono felice :-)

Roberto e Marco finisher all’antico TROI DEGLI SCIAMANI scusa se è poco.

arrivo

venerdì 17 settembre 2010

The holidays are over :-(

DSCN0001 DESKTOP

Già… come iniziano subito finiscono …. arrieccoci a sudare gobbi sul lavoro, ma il vero sudore sarà quello di domenica prossima 19 settembre alle ore 4 del mattino inizierà l’ avventura da Fregona …. 70 km 4.500 D+ il Troi degli Sciamani mi aspetta … se vivrò racconterò…. a presto.