Se non ci provi hai Perso ancora Prima di Partire !!!
E se arrivi in fondo, hai Vinto Sempre e Comunque.

Beppe GM & Gert dal Pozzo

martedì 27 luglio 2010

Primo assaggio “Troi dei Sciamani”

Arriviamo il venerdi a Vittorio Veneto, 2 ore e 15 minuti da Bologna, dopo una settimana di lavoro infernale, in tutti i sensi, con temperature tra i 32°c e  i 34 °c, stanchi morti e sotto un diluvio biblico non facciamo neanche in tempo a trovare l’albergo che già dormiamo profondamente.

Il ritrovo è alle 6 di mattina e ci presentiamo io e Marco puntuali per il nostro assaggio d’avventura.

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Subito l’impatto con i “cimbri” è ottimo tutti ragazzi giovani (mamma mia questi mi stroncano) e simpatici, magri come acciughe con fisici da atleti.

Il tempo di fare la conta e via su per una scalinata che ci porterà all’inizio del sentiero.

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Partiamo già di un buon passo, ma io stoico faccio finta di niente, per fortuna che presto i “giovinastri” capiscono di avere il vecchietto al seguito e moderano il passo :-)

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La salita al monte Pizzoc è di quelle che io reputo con un termine tecnico di tipo alpinistico “tritaossa” 10 km senza respiro l’indice della fatica è il tempo impiegato 2 ore e 36 minuti per una salita attaccata con calma, ma non troppo.

Marco che come al solito è in overdose di km (se non corre tutti i giorni muore) è decisamente stanco e mi guarda  perplesso se i primi 10 sono così quando mai arriveremo a farne 70 di km ?

 

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Andando incontro alla vetta,  i prati fioriti prendono il sopravvento sul sentiero sassoso e già dal punto di vista estetico il panorama è di quelli giusti per cui vale la pena spargere sudore.

Sotto il gruppo nella curva panoramica  alle spalle in lontananza si vedono benissimo i colli Euganei percorsi con la TCE.

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Finalmente la cima, la giornata dal punto di vista climatico  è quasi perfetta  un temporale gira sopra di noi portando aria fresca, ma non la pioggia dopo una breve sosta tattica  per indossare un giubbotto antivento proseguiamo … stò tenendo botta e seguo la scia degli altri … bravi ragazzi hanno promesso un passo “didattico” e lo stanno rispettando è proprio così, a mio parere, che bisogna interpretare questi allenamenti collettivi.

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Poi entriamo nel cuore del Troi la foresta, un bosco meraviglioso dal fondo reso infido dalla pioggia caduta nella notte, ogni tanto si scivola.

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Al Villaggio cimbrico di di Vallorch sono passati 14km e ci attende un ristoro con i fiocchi torta e addirittura caffè caldo complimenti a Mara per il servizio da serie A

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Si aggiunge anche altra gioventù e si riparte per trovare subito una salita più corta, ma veramente impegnativa in pratica si risale un torrente, che per tutta la notte deve essere stato in piena d’acqua … bellissimo rami da scavalcare, sassi viscidi insomma se è Trail che Trail sia.

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Poi finalmente un bel pianoro con tanto di mucca al pascolo.

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Per concludere le nostre fatiche di sabato ci sarà ancora una stupenda discesa tecnica in mezzo ad un bosco favoloso dove il sottoscritto ha in pratica rischiato i massimi scivolando in continuazione sulle foglie viscide… una delicata questione di pesi la tecnica era un pò quella dello sci per intenderci e appena arretri il baricentro è culata assicurata….

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Poi foresta da signore degli Anelli, bosco elfico con tanto di cerbiatto che ci attraversa la strada.

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Stupendo questo TA organizzato molto bene con ottimo terzo tempo finale, il giorno dopo lo abbiamo saltato  per dare spazio anche alla famiglia, ma anche per tenerci quel pò di sorpresa e non conoscere del tutto il nuovo percorso è stato un TA duro dove si è percorso 30 km, ma si è affrontato il 70% del dislivello totale circa 3300 D+ in 6 ore40 minuti, tutto sommato non male , abbiamo capito che non sarà semplice arrivare in fondo , ma ci si puo’ provare chi vivrà vedrà.

 

 

TA 30 km

Percorso del TA 

Giro completo 70 km

Percorso intero 

Un ringraziamento a gevero72 e el bortol autori di tutte le foto del TA dei cimbri.

Buone corse a tutti

Dante

giovedì 22 luglio 2010

Tre cime …. non dico una… non dico 2… ma dico 3

Già… ci sono voluti 50 anni, vissuti di continuo senza interruzioni, per percorrere un sentiero dolomitico.

Alla fine ce l’ho fatta anch’io, lo so che a molti di Voi questo farà sorridere,  stiamo parlando di sentieri percorsi da intere famiglie, con bimbetti e cagnolini che sgambettano su e giù per valli e boschi in fior, ma a me è sembrato di scalare l’Everest di infilarmi sul “collo di bottiglia” del K2.

Mi sono sentito un pò Messner e un pò esploratore d’alta quota… chi si accontenta gode e io modestamente ebbi a godere.

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Siamo partiti di buon’ora dal rifugio Auronzo verso il Rifugio Lavaredo e fin qua un’autentica autostrada di montagna bel “sentierone” largo ben pedonabile, poi dal Lavaredo abbiamo preso il 104 verso il Pian di Cengia… tutti nomi che ho sentito rimbalzare fra le orecchie negli ultimi due mesi da chi ha fatto la LUT… quella dei 90 km “collinari” .

“Avesse visto che facce stanche avevano i ragazzi all’arrivo” mi diceva la signora del B&B, e te lo credo 90 km su e giù per le dolomiti del Cadore la faccia stanca è il minimo sindacale stabilito per decreto.

Il nostro B&B è proprio attaccato al palazzetto di Auronzo, manco a farlo apposta, e vedendo il punto di partenza e di arrivo di quella avventura mi sembra di sentirla l’eccitazione della partenza a mezzanotte e la gioia del ritorno con faccia stanca presa in carico e portata all’arrivo con grande gioia e immensa soddisfazione finire una roba così è motivo d’orgoglio per il primo e in egual misura, e forse anche piu’  per l’ultimo arrivato.

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Non avevo mai camminato così in alto e lo scenario naturale è di quelli che ti apre a  una nuova dimensione, c’erano i racconti dei tanti che prima di me hanno percorso i miei passi, ma vedere le rocce e queste valli  perdersi sull’orizzonte tanto da sembrare lontanissime è un qualcosa che nessuno ti può raccontare, bisogna vedere è uno spettacolo che difficilmente puoi rendere a parole.

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Io ho sempre avuto molta paura dei sentieri esposti, ma un pò alla volta ci provo anch’io ad esempio questo innocuo passaggio che porta al rifugio Locatelli tagliando il ghiaione è stata per me un’impresa, cuore a 280 battiti al minuto per fare un passaggio che fanno le mamme tenendo per mano il bimbo :-)

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io & crucca bivio sentiro a destra Rif. Cengia giù al Locatelli

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io & crucca

E poi le “tre cime” quei tre sassetti come dice il Mauro di Parma finisher alla sua prima LUT, che fanno venire i brividi da quanto son belle … sentinelle di una natura sempre più circondata e infamata in nome di una crescita “civile” che non guarda piu’ in faccia a niente e a nessuno.

 

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Insomma … è un piccolo passo, me ne rendo perfettamente conto, ma chissà che un pò alla volta non mi possa finalmente sdoganare dalle mie ansie ansiogene e divertirmi anch’io in giro per le montagne.

Alla prossima ora si và in quel di Fregona a provare un pò di Troi.

Dante

lunedì 12 luglio 2010

ECOMARATONA DEL VENTASSO 11 luglio 2010

Bella e dura un’ ecomaratona con gli attributi assolutamente da non prendere alla leggera.

ventasso

In verità quest’anno si è avuta l’idea di aggiungere un pò di pepe al solito tracciato l’ascesa alla cima del Ventasso fin sotto la mitica croce “de fero”…..  pezzo duro ? Nooooooooo un infimo strappetto di 700/800 metri che sembrano 800 km tutti senza rifiatare un 15/20% continuo  fino ad arrivare alla croce e trovarsi in mezzo a fantastiche nuvole mitigatrici .. quasi freddo … in una giornata dove il caldo la fà da padrone.

L’ascesa in questa foto la fatica trasuda dai pixel

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da  sotto rende l’idea

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foto di Caio notare i puntini bianchi là dove finisce la foto … la salita deve ancora finire

Cima

che uomo…. che mito…. che….

Questo è l’arrivo alla croce dove l’amico Caio, compagno per lunghi tratti, mi ha immortalato assieme a Maria l’inglese che stava litigando con le sue scarpe e  Armando due anime dell’ Abbots Way e della ormai prossima ecomaratona della Val D’Arda che si andrà a fare il 15 Agosto …col fresco :-)

Partiamo dall’inizio… si arriva il sabato ed  è già è tutto un fervore di magliette rosse con la scritta STAFF che corrono tutti affaccendati  a far funzionare una macchina organizzativa che è a dir poco eccezionale questa è l’ottava edizione…. quindi meccanismi ben oliati e un ‘ intero  paese  che si prodiga alla riuscita di questa manifestazione … riuscendoci perfettamente.

Siamo io e Marco con Cinzia che si avvicina per la prima volta a questo genere di gare.

La Cinzia è perplessa non ha mai corso un trail e quest’anno, fra le novità, ci sono anche 30 km per i camminatori l’ideale per chi si vuole avvicinare soft al Trail… lei farà questa prova con partenza anticipata di un’ora, e già solo questa fotografia per me giustifica la fatica :-)

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S’ inizia con un giro basso che attraversa Busana punto di partenza per poi tornarci dopo aver girato la boa a  Cervarezza passando per il camping per un  circuito di circa12 km, già quelli enormemente caldi con temperatura vicino hai 25°c  e tasso d’umidità al 75% …robba tirribbille.

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poi da Busana si scende un paio di km e si inizia a risalire per il mitico “Tirone”

Qua si và su per 1200 metri almeno in mezzo ai boschi, il mio compagno di viaggio è Caio un Spirito Trail in gamba ce la si passa tra una chiacchiera e l’altra.

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foto di Caio

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Dante/Ruperzio  & Caio

Poi la mitica salitona alla croce di cui sopra per poi scendere di nuovo verso Busana il sentiero prima costeggia un bel salto sulla sinistra,ma poi si corre tra bellissimi prati fin verso il 35 km.   rivinoFoto di kappadocio

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Foto di kappadocio

Dal 35 km,  come storia insegna, i giochi si fanno pesanti e le scarpe staccano a fatica (almeno per me) , ma come spesso accade nel mondo del trail si tende a fare mucchio ed incontro dei compagni di viaggio con cui condivideremo l’arrivo a Busana tirandoci l’un con l’altro questo è il vero “spirito trail” che accompagna queste gare e che sempre mi fà stare bene, non sò i loro nomi, ma assieme si è condiviso sudore e polvere.

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E così con un arrivo in gruppo si è chiuso abbondantemente sotto le 7 ore come tra l’altro il cronometro a fianco puo’ testimoniare :-)

Un’ultima parola per segnalare modena corre ha fatto un servizio fotografico eccezionale solamente per passione bravi.

Intanto altri 42 km sono stati pestati ed un’altra carica di emozioni, immagini saranno archiviate… tutta roba sana da tirar fuori nuovamente nel momento del bisogno per risollevare l’anima quando necessario.

ECOMARATONA DEL VENTASSO voto 10 con lode.

Dante

giovedì 8 luglio 2010

EcoMartona del Ventasso 2010

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Alè tutti all’attacco del “tirone” la mitica salitona di Busana io ho un conto aperto con questa gara che l’anno scorso ho fatto solo in parte per colpa della mitica “bandeletta” che si era incazzata mica poco … dolore al solo ricordo.

Non vedo l’ora di sciropparmi l’erba di Busana e dintorni speriamo che il caldo torrido non mi uccida vi saprò dire.

Queste le previsioni del time tempo:

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io naturalmente arriverò minimo verso le ore 14 con soli 27 °c.. ma le alternative sono:

  1. correre piu’ forte e arrivare prima col fresco….. impossibile
  2. correre del mio passo (l’unico che riesco a tenere) e patire il caldo che ci sarà… possibile e probabile

Ciaoooooooo a presto per raccontarvi questa avventura, stavolta provo a fare foto chissà se ne avrò la forza.