Se non ci provi hai Perso ancora Prima di Partire !!!
E se arrivi in fondo, hai Vinto Sempre e Comunque.

Beppe GM & Gert dal Pozzo

domenica 30 ottobre 2011

Pestando bitume

Era da tanto tempo che non correvo una mezza maratona su asfalto, ma stavolta mi sono lasciato convincere dagli amici Fausto e Giovanni si trattava di andare a pestar bitume a 5 km da casa mia alla maratonina di Calderara.
E’ una grande forzatura, le montagne sono lì a solo mezzora di strada, la c’è il fango il sudore e l’odore dell’ autunno che corre con te, qua  un branco di scalmanati armati di Garmin  pronti a vendere la nonna per migliorare di un minuto al km il passo, però bisogna in vista dell’ Ecotrail di Paris corsa molto veloce,  molto più Ultra che Trail.
A Parigi bisogna tenere un passo decente per arrivare entro i  cancelli e il dislivello non basta bisogna piazzare almeno due/tre maratone per riabituarsi al ritmo costante.
Mentre siamo lì che chiacchieriamo un solerte signore ci chiede se vogliamo partire o stare a guardare, “certo che partiamo diciam in coro” “ ecco allora lo striscione è 800 metri da qua in fondo al rettilineo e la partenza è tra 8 minuti fate voi”
Coglioni spaziali…. scattiamo come molle e ci spariamo quasi a freddo 800 metri arriviamo al pelo alla chiusura della spunta neanche il tempo di smadonnare che parte la gara.
Mi ritrovo  a fianco di Fausto che và molto piu’ forte di me, ho in testa di  mettermi sui 5’20’’  e vedere se ce la faccio dopo due km Fausto mi dice 5’ al km perfetto così son certo di non durare nemmeno 15 km, per fortuna che poi si passa dallo slancio dei primi km ad andamenti piu’ normali.
Facciamo in breve un trenino di tapascio trailer D.O.C.  sembriamo dei metronomi 5’ 08’’ costanti da pacer professionista, io  sono sempre stato un regolare, se taro le gambe e sto bene sono decisamente costante e difficilmente vario con accellerazioni o cali bestiali.
E i km scivolano via…. non male mi meraviglio, ma come faccio ad avere una forza così con poco allenamento su strada boh ? si vede che la salita dei Trail ha reso le gambe forti e reattive, ed è forte anche la testa 21 km una passeggiata domenicale insomma per farla breve arriviamo al traguardo belli arzilli o quasi con gli ultimi due km in leggera progressione …. con mia grande meraviglia…. ma allora non sono ancora un  cesso così eclatante mi difendo ancora  1 ore 47 minuti di chiacchiere in compagnia volate via ….
La prossima domenica Maratona di Ravenna per 30 km, ma soprattutto scorpacciata di pesce a Lugo insomma sono iniziate le manovre in vista di Parigi questa è la tabella rubata ad internet che inizierò in dicembre, vediamo la carcassa cosa ne dice.
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Bon courage
Dantè

mercoledì 19 ottobre 2011

TARTUFO TRAIL 2011

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Sono partito solo soletto la mia metà ha preferito il vile bitume ed è volata ad Amsterdam a fare la sua Maratona.

Sono un pò titubante non vorrei esagerare con i km, ma non riesco a trattenermi a me correre in mezzo ai monti mi piace troppo e così sono qua a Calestano a dire la verità c’ero anche l’anno scorso, ma da povero spettatore  infortunato, ci ho litigato per un anno con i tendini, ma ora sembra che ci riesca a convivere (mentre scrivo tocco non si sa mai).

L’ anno scorso non ho avuto una buona impressione da questa gara,  pioveva a dirotto con tanto freddo e un percorso balisato male e pure sabotato da qualche buontempone ha contribuito a rovinare la gara, molto probabile che chi organizzava avesse ben poche colpe.

L’ impegno degli organizzatori e la vicinanza da casa mi hanno convinto che era giusto tornarci… ed ho fatto bene.

Inizio dalla camera dell’ albergo da subito mi ha messo allegria,  vale la pena pubblicare  la foto….. merita.

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Non la trovate favolosa Sorriso il primo bagno con camera che io abbia visto fantastico !!!

Ritiro il pettorale e ascolto il breafing con le raccomandazioni sulla gara dell’indomani, dopo aver scambiato due chiacchiere con Beppe e Filippo, mi vien voglia di andare subito in branda, è stata una settimana infernale per la testa troppo piena di pensieri cupi e per il fisico a rischio raffreddore e nonostante Filippo carinamente mi venga a cercare per fare baldoria,  alle 9 sono già a letto non sono decisamente da compagnia.

Alle 6 sveglia, vestizione e  prima sorpresa, fuori un freddo cane con non più di 3/4 gradi azzo… la brina per terra . Il primo “giazzo” dell’anno è arrivato e scatta la braga lunga e due strati più una marea di vestiario come al solito inutile dentro lo zaino, io esagero lo ammetto, ma una maglia di ricambio corta e una lunga la voglio sempre con me.

Alla partenza Filippo mi controlla lo zaino per verificare la presenza del materiale obbligatorio, si scherza e ci si dà appuntamento al ristoro del 40 km dove mi aspetta col Tesar per darmi la scossa, due chiacchiere con Antonio e  5 –4 –3 –2-1-0 viaaaaa !!!!! 200 trailer vocianti partono all’ assalto della montagna.

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Partiamo a passo controllato, un atleta guida il gruppone mantenendo una velocità moderata e appena usciti dal paese scattano i top runner, vedo la fila che si snoda verso l’alto con i migliori che corrono nonostante la forte pendenza …. altro pianeta altra età ad ognuno il suo tempo il mio in parte l’ho già speso.

A volte mi domando perchè mi piacciono tanto queste gare ci sono diverse ragioni, ma forse la più importante è che quando rimango solo in mezzo alle colline mi riesco a creare un buon equilibrio mentale… la testa lavora libera, i pensieri si susseguono, i più disparati frammentati da attimi di attenzione per non perdere la traccia.

Navigo come in una nuvola, in uno stato di piacevole torpore una sorta di trance emotiva dove convive la fatica e la determinazione ad arrivare…. ogni gara cresco ho la consapevolezza che pure io posso, non è una frase banale buttata lì…. è proprio così che a me capita, ho imparato ad alimentarmi senza più avere quelle cadute di energia da fine carburante in cui spesso mi sono imbattuto,ho imparato a sopportare i piccoli dolori che puntualmente arrivano dopo un certo kilometraggio, ho imparato a trattenermi, non sperperando velocemente le energie, a camminare o correre per ore in solitudine incontrando crisi che arrivano, ma che poi si allontanano scivolando via.

Immerso nei miei pensieri arrivo velocemente al 21 km, un’altra cosa che ho imparato è buttare via orologio, Garmin, cronometro io lo posso fare…. io lo devo fare…. ho il mio passo ed è quello che devo tenere se voglio arrivare in fondo, andare più forte può solo voler dire scoppiare e finire anzitempo.

Al CP2 mi viene incontro un ragazzo dell’organizzazione che mi incita, sei in vantaggio di 21 minuti sul primo cancello, mi dice,  ed ora posso decidere se giro a destra vado per i 28 km a sinistra si prosegue per i 50 non ho mai avuto dubbi via per la lunga.

A pochi km il CP3 non sò perchè così vicino boh !!! Dopo la punzonatura del cartoncino continuo la mia gara, seguo la traccia palline giallo fosforescenti alternate a cartellini attaccati agli alberi, tutto perfettamente posizionato impossibile perdersi.

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Questo percorso a tratti è incredibile, mi sono guardato attentamente attorno e si vedevano solo boschi alberi e montagne, nessuna casa, nessuna strada, mi è venuto in mente certi scorci canadesi…. veramente notevole, i colori autunnali con tutte le sfumature di rosso una cartolina fantastica.

La fatica s’inizia a sentire, ma rimane tutto sommato sotto controllo, e lassù finalmente il quarto cancello sono al 32 esimo km solita punzonatura, due chiacchiere veloci con i volontari e si riparte non pima di aver confortato Edered avvolto nella sua giacca in attesa del recupero dopo il ritiro, per lui è un momento no, gliel dico in continuazione parti più piano mannaggia, poi se ne hai allunghi.

Faccio passare Sergio e Michele, vanno più forte di me soprattutto in discesa  inutile fare tappi, subito dietro di me il mitico Bucci Ultramaratoneta con le controballe reduce dalla spartatlhon 240 km un mostro di resistenza con decine di gare lunghissime nelle gambe e tantissima esperienza di deserto, scambiamo due chiacchiere è una persona interessante da ascoltare, avrei mille cose da chiedergli, ma bisogna fare ancora 10 km quindi pedalare.

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Ultime salitine senza pretesa e poi 6/7 km di discesa tra sentieri stretti e carrareccie con sassi smossi,difficile stare in piedi, se uno si trattiene rischia i crampi è meglio mollare e fare un po’ di equilibrismi poi un piccolo tratto in salita e mi appare Filippo azzo… buon segno il 40esimo km, incredibile dal 32 al 40 è volato grazie al discesone tecnico che ha portato via il tempo.

Poi fino a due km dal gonfiabile  sarà solo una piacevole cavalcata al piccolo trotto in compagnia di Sergio e Michele, gli ultimi 2000 metri sarò solo non tengo il loro passo, ma all’arrivo Sergio mi ha aspettato e dopo aver tagliato il suo traguardo torna per accompagnare me, mi ha fatto piacere.

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Bella questa gara, organizzata perfettamente con  un gran bel percorso appenninico con discese e salite ben distribuite  e incredibilmente sono fisicamente integro, nessun dolore e quasi pronto a ripartire.

In tutto 7 ore e 52 minuti sulle gambe, ma perfettamente integro non male vecio !!! E anche il Tartufo Trail l’abbiamo sdoganato.

Avanti per la prossima.

Buone corse a voi tutti

Dante

lunedì 3 ottobre 2011

TRAIL DEGLI EROI




Ci sono gare che non sono semplicemente corse in montagna, sono decisamente qualcosa di più,  una cavalcata tra emozioni forti e anche inaspettate.
L’organizzazione mi ha chiesto la disponibilità ad accompagnare Mauricio, giovane dottore che viene dalla lontana Argentina, è ormai da 3 anni in Italia e fa il ricercatore all’università di Bologna, è un ragazzo simpatico e curioso del mondo, ha sulle spalle qualche allenamento e un lungo su asfalto di soli 22 km è speranzoso, ma anche preoccupato… ed io più di lui, da 22 km a 46 km con 2.400 metri d+ non sono uno scherzo ci sarà da divertirsi.
Assieme a Mauricio Nima dottore ricercatore pure lui venuto a Bologna dal lontano Iran che a correre non ci pensa nemmeno si limiterà a fare il tifoso e il turista, saggi in Iran.
Arriviamo in auto in quel di Borso del Grappa, Fedele da Prato ci ha raggiunto a Bologna e  assieme abbiamo proseguito il viaggio fino a qui. Non c’è tanto da scialare la partenza è alle 6 quindi sveglia alle 4 del mattino in pratica pasta party e a letto con le galline il pregara degli aspiranti eroi.
La mattina siamo tutti lì in 250 a vivere la solita allegra frenesia d’inizio gara poi via si corre il primo km in plotone nel buio illuminato dalla frontale, ci hanno già avvisato a breve si svolterà a destra su per un ripido single track dove è vietato sorpassarsi e sarà così per almeno 3 km.

Foto by
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Saggiamente abbiamo lasciato sfilare i più veloci, praticamente i 3/4 del plotone Sorrisoinutile fare da tappo a chi và più forte di te, poi il sentiero il numero 100 s’inerpica sulla montagna ripido a zig zag, una via decisamente stretta che non lascia respiro, sorpassare è veramente impossibile si rischia di buttare il “sorpassato” a valle per un ritiro definitivo.
Questo sentiero in alcuni tratti è decisamente esposto ed è incredibile oggi quello che riesco a fare quasi con serenità, mi preoccupano i sassi che vengono scaricati a valle da chi sta sopra di me ogni tanto qualche pietra rotola in basso verso la fila dei soldatini, ma tutto fila liscio.
Si chiacchiera con Alessandro e si pensa a quei ragazzi che ormai 100 anni orsono, con zaini da 20 kg in spalla, arrancavano su quegli stessi sentieri e si scherza sulla nostra attrezzatura ipertecnica.
Finisce il sentiero da brivido e anche il costante  batticuore da sottile “cagamento” costante se ne và si entra in un accogliente bosco e in breve si arriva al primo ristoro, detto il tempo a Mauricio mi sento responsabile nei suoi confronti, lo invito e bere spesso e a ricaricare il camel bag nei 4 punti di ristoro prestabiliti.
Improvvisamente il prato in cresta e sotto un paesaggio mozzafiato Bassano, i colli Euganei là in fondo pronti per Aprile…. e lassù si vede il Sacrario la nostra prima meta sulla cima del Grappa a 1.774 metri.
Dopo una ripida salita tra i prati arriviamo, abbondantemente dentro il cancello, ai primi scalini del tempio.
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Entro in silenzio in punta di piedi e attraverso il sacrario con  i resti di 22.910 soldati, austroungarici e italiani ora riposano qui …. è un 'emozione violenta mi è venuto un nodo alla gola e le lacrime mi hanno riempito gli occhi, molti attorno a me hanno i nonni inghiottiti dalla mitraglia e molti come me hanno gli occhi lucidi, me li sono visti davanti, 17/18 anni, figli del ceto povero, probabilmente molti unico sostegno per le loro famiglie, mandati lì a morire.
Eroi? Probabilmente sì... sicuramente vite spezzate da una storia che non ci insegna nulla.
Scesi i gradini del sacrario il secondo ristoro pieno alle borracce e via per una veloce discesa cerco di frenare Mauricio, “lè lunga” gli dico, ed è così io lo so bene che i conti si fanno al 35 km quando le energie svaniscono.
Poi veloci saliscendi tra prati da favola e traversi su ghiaioni ci portano al Monte Pertica e al colle del Finestron…. che spettacolo le dolomiti tutte lì a farsi passare in rassegna dallo sguardo di chi come me è poco abituato alla montagna mi sembra di vedere un atlante peccato non riconoscere quelle cime.

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Poi il terzo ristoro con un paio di ore di vantaggio sulla mannaia del cancello, sto benissimo mi sono finalmente alimentato in maniera oserei dire perfetta un mix di frutta secca con banane, albicocche, uvetta e pezzetti di magico parmigiano reggiano, siamo ancora tutti lì in gruppo io Alessandro Mauricio e Fedele autentici tapascio trailer lenti sì forever, ma mai domi Occhiolino
Poi dopo aver trangugiato due bicchieroni di coca-cola elisir di lunga corsa, iniziamo la discesa che ci porterà al quarto ed ultimo ristoro a 9 km dall’arrivo, tra lazzi e sollazzi e saliscendi che macinano energie ecco l’ultimo controllo da dove parte quella che sarà l’ultimo pratone per poi immergersi in un bosco molto bello dove dopo l’ultima ripida salita ci si torna ad immergere nella storia correndo lungo le trincee della Grande Guerra, qui qualche sosta è obbligo, leggiamo la cartellonistica che spiega l’orrore di quei giorni per poi buttarsi per la discesona finale la curva dell’altimetria non lascia spazio all’immaginazione.
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Mauricio è silenzioso e stanchissimo è stato bravissimo, ma ora è il momento di stare molto concentrati bisogna dire alle gambe di alzare i piedi e spesso queste non ne vogliono sapere si può inciampare facilmente e farsi male.
Il sentiero è strettissimo e fortemente in pendenza, un fondo sassoso e poco stabile io stò benissimo e detto il ritmo sempre di corsa con qualche sosta per far sbollire le ginocchia roventi…. vietato cadere non è igienico esorto il neo trailer italo argentino a mantenere la concentrazione e solo una volta inciampa malamente per fortuna senza danni.
https://www.facebook.com/fedele.lepore
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Poi finalmente si spiana la strada  e presto si costeggia strade “amiche” a destra e a sinistra pareti di roccia verticali ospitano arrampicatori domenicali che trovano il tempo per incitarci, poi lo striscione e l’arrivo dopo 8 ore e 35 minuti tutti assieme io Alessandro Mauricio e Fedele attardato di pochi minuti, e non siamo neanche ultimissimi, ma quello che conta è lo stato generale dell’insieme io sto benissimo e la cosa mi fà strafelice.
Vedere la felicità negli occhi di Mauricio è come ricevere due medaglie… baracolla un pò, ma è stato tosto ha vinto la crisi ed è arrivato in fondo…. grande !!!
Per la cronaca i primi due sono arrivati tenendosi per mano, ci hanno messo 4 ore e 35 minuti autentici marziani
5’ 55’’ minuti/ km   10,14 km all’ora  i MARZIANI
11’ 04’’ minuti/km  5,42 km all’ora  NOI i tapasciotrailers
In pratica ancora un pò e ci doppiavano Sorriso
Ai ragazzi dell’organizzazione ho da dire solo una cosa:
Mi avete fatto divertire.... mi avete fatto commuovere...mi avete regalato una fantastica giornata.... ottimo lavoro ragazzi, ma uno cosa può pretendere di più dallo sport che ama.
Buone corse tra i boschi