Oggi finalmente il sole… e che sole dopo settimane di nebbie fitte e freddi intensi non se ne poteva proprio più, ho caricato lo zaino tipo gara lunga e per curiosità l’ho pesato prima del via 3 kg e 200 … però, ma è giusto così sul materiale obbligatorio non transigo più ed io mi porto dietro almeno un litro d’acqua, un ricambio completo d’intimo, una maglia lunga o corta, giacca d’acqua della Montura e anche un pile oltre alla coperta termica argentata.
Ho fatto anche verificare lo zaino da un giudice inflessibile.
Arriviamo ai Prati di Mugnano alle 8 e 30 i soliti tre io Giovanni e la Crucca il resto del gruppo ormai si è “fatto di nebbia” come diciamo noi a Bologna… chi è fermo ai box e chi si perso nel bitume inseguendo secondi preziosi da recuperare :-)
Partiamo come al solito, in allegria, come sempre deve essere un nostro allenamento, la strada la sò a memoria, fatta in lungo e in largo ma per Giò e la Crucca è la prima uscita lunga 30 km e voglio vedere come la prendono.
La neve che si scioglie ha lasciato un fantastico paciugo che renderà tutto più divertente iniziamo il nostro viaggio con meta Madonna dei Fornelli.
Ci sono 0°c e correre sul ghiaccione è un’ impresa ardua e con questo fondo nessuna scarpa garantisce la presa abbiamo INOV8, Cascadia e Salomon col risultato che tutti e tre non stiamo in piedi cè poco da fare.
Dopo un paio di ore di corsa PIT STOP al Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica di Monte Adone a Brento qua la temperatura ha iniziato a spingere siamo già minimo a 8/9 gradi uno sbalzo impressionante via tutto il surplus nello zaino prima di fare un bagno di sudore, vestirsi troppo è quasi piu’ dannoso che vestirsi poco in un attimo si perde liquidi con energie annesse, salutata da lontano la leonessa Sissi proseguiamo verso la nostra meta.
Da Brento la Via degli Dei purtroppo collima con la strada asfaltata che porta a Monzuno saranno diversi km su bitume interrotti da qualche centinaio di metri in mezzo al bosco un “pezzo orriblis” del sentiero il mio tendine inizia a farsi sentire, ma lo ignoro anche Giovanni ha male, ma è ancora piu’ testone di me, io il tendine destro lui il sinistro, l’Achille infiammato ci accomuna che bella coppia di runners se ne fà uno in due e anche scarsettino :-)
Dopo 18 km e la Cristina inizia a essere un pò stanca io e Giovanni ci trasciniamo l’un con l’altro, ma lei non riesce a tenere il nostro ritmo, si arrabbia e sbuffa, ha ragione da vendere siamo micca in gara, io rallento e mi metto ad un passo ragionevole, le INOV8 sull’asfalto sono improponibili molto meglio le Cascadia, per l’Abbots Way non sono da usare, troppo dirette, la suola non ammortizza nulla sono eccezionali scarpe da “fuoristrada”pure e basta.
Finalmente Monzuno e la fine del bitume, sosta alla fontana foto di rito alla biblioteca e alla sua crepa d’autore .
Finalmente si riprende il bosco e qui ci attende la sorpresa, ci saranno almeno 50 cm di neve bella tosta e compatta e la troviamo sul tratto piu’ duro la salita fino al passo Croci.
Per fortuna che davanti a noi un’anima pia ha deciso di fare un giro con le Ciaspole e un pò ha compattato lo strato, ci sono almeno 15 gradi è una fantastica giornata di primavera …impagabile.
Si fà durissima per tutti, ma anche estremamente divertente, la faccia della Crucca in azione dice tutto :-)
E’ favoloso il sentiero si inerpica sempre di piu’ si affonda a mezza gamba, fantastico per i tendini infiammati sempre a bagno nel ghiaccio, ma mamma mia che fatica.
Poi finalmente la cima Coppi siamo quasi a 1000 metri di altezza 26 km sul coppone.
Poi via finalmente la discesa, Giovanni slega i cani e sparisce lui che può io e la Cristina al piccolo trotto ci facciamo gli ultimi 4 km di fatica fino al mitico Albergo Musolesi di Madonna dei Fornelli saranno 6 ore sulle gambe per 30 km, va benissimo così :-) tortelloni burro e salvia come nevicasse e meringa al cioccolato e via un’altra giornata da incorniciare semplicemente perfetta, col cuore gonfio di ottime sensazioni.
Alla prossima uscita… peccato perdere tempo tra una corsa e l’altra con dell’ insulso e inutile lavoro… mannaggia tutto tempo buttato via inutilmente.
Dante
Bello! Sono pienamente d'accordo sull'importanza di uno zaino riempito in modo adeguato: siamo trailer responsabili, mica folli! Le foto danno quel tocco in più: me ne devo ricordare
RispondiEliminaGià, Bello! Bravi ragazzi, per il momento avrei potuto essere con voi per i tortelloni e la meringa, mi sa che dovrò portare ancora parecchia pazienza prima di essere da giri lunghi, per il momento, come si dice a Bologna "a son bon da frezzar"
RispondiEliminache bello e che foto fantastiche , rendono l'idea del paradiso ....
RispondiEliminaBellisimo reportage! Fammi sapere che test di ammissione devo superare per poter partecipare a queste splendide iniziative! :)
RispondiEliminaTeniamoci in contatto!