E la prima del 2011 è fatta … questo appuntamento è ormai irrinunciabile, un appuntamento che amo da morire, forse perchè è stato il mio primo vero trail nel 2009, era la seconda edizione, quella memorabile della neve e dei ruzzoloni giù per i sentieri, non conoscevo nella maniera più assoluta questo tipo di gara se non dai racconti di Gert o del Beppe sul newsgroup dedicato all’ atletica, fu colpo di fulmine :-)
Quest’anno meno fango di quel che credevo e alla partenza 150 atleti forse qualcosa di più, in prima fila l’immenso Ivan Cudin recente vincitore della Sparthatlon 246 km mi viene il vomito a scriverlo, un atleta e un ragazzo che al solo vederlo ti senti meglio, tutta sostanza e poche “pugnette” così si dice a Bologna, Cudin rappresenta la miglior pubblicità che si possa fare a questa disciplina che comunque ha nei suoi atleti di punta solo ragazzi incredibilmente speciali che hanno quel “quid” in più che mi fà amare questo ambiente.
Siamo in quattro da Bologna con Cinzia e Giovanni “stradioli” incalliti che ho trascinato con me all’avventura trai boschi e cè la Crucca che ormai è più infognata di me.
Al via come al solito si balza in avanti come assatanati, ma il mio tendine assassino non permette niente di più che una bella corsa lenta … e chi vuol di più :-) sono assieme a Agno amico parmense che mi accompagnerà dall’inizio alla fine è un ‘ottima compagnia e ne sono veramente lieto.
Dopo una salita non terribile ma costante sulla carrabile il percorso s’impenna su un pratone minimo 60 gradi ci si arrampica aggrappati anche con la lingua, poco più sù Giovanni ha conosciuto la durezza del "fuori asfalto" ed è scoppiato fragorosamente .. ha da imparare che qua il cronometro non conta… almeno per noi, quindi la fatica vuole distribuita.
Lo faccio rifiatare e poi riprendiamo assieme alla Cinzia, molto più allenata di noi e in forma smagliante, a percorrere il crinale che è stupendo…c’è il sole e sotto lontano la valle è immersa tra la nebbia, tra mangia e bevi assassini arriviamo al discesone che porta al primo ristoro io qua cedo il passo e lascio andare chiunque sia piu’ veloce di me … cioè tutti, fuorchè Paolo che non ha voglia di strafogarsi di fatica e lui in discesa per la verità andrebbe veramente forte.
Ristorati riprendiamo la salita perchè scesi da un versante si torna sull’altro, conosco la strada sò che è dura saranno 5/6 km di passo fino al crinale opposto dove ci attende un altro panorama mozzafiato.. evvai !!! Benzina per lo spirito e il tallone mi regge fà male, ma si resiste.
Fantastico quel crinale con le rocce che tagliano il sentiero a mò di lama è bello saltarli anche se la spia della benzina, per me vecchietto, inizia a lampeggiare.
Infine la salita a monte Cece col suo monumento ai caduti di guerra, uno strappo da bruciare la milza, per fortuna che ci sono i corrimano in cui affondare i denti.
Superata la cima Coppi ci aspetta la discesa finale verso il traguardo qui nota dolente troviamo un ragazzo sdraiato con una caviglia gonfia come un melone… ha freddo e fermarsi dopo essere completamenti sudati non è il massimo, siamo in 5 fermi ad aiutarlo nessuno con uno straccio di telo termico e nemmeno una giacchetta, per fortuna il sesto che si ferma ha piu’ testa del mucchio selvaggio e nel marsupio ha il telo termico che aiuta tantissimo a mantenersi in temperatura.
Questa cosa mi ha fatto riflettere io sono tipo molto prudente, ma nei trail corti generalmente non ho lo zaino, ma se poi ci si ferma ? Ieri c’erano 6 gradi, ma poteva essercene 3 sotto zero è la sua stagionee fermarsi sottozero completamente sudati è a mio parere estremamente rischioso.
Insomma per farla breve il sottoscritto d’ora in poi lo zainetto seppur piccolo lo avrà sempre, corta o lunga che sia la gara, come si dice.... esperienza insegna.
Nulla da dire sull’organizzazione perfetta anche nel caso dell’infortunio (non l’unico oggi) arrivato l’uomo con la radio si è provveduto a trasportare il malcapitato all’arrivo.
La sosta di circa 15 minuti ha permesso alla crucca di raggiungermi e così abbiamo anche assaporato la gioia dell’arrivo di coppia.

Magico il Poggiolo con pasta party finale e due chiacchiere con gli amici parmensi Mauro e Agnos e via a casa stanchi, ma felici, come sempre dopo una sgroppata tra i boschi.
Alla prossima e buone corse a tutti voi.
Dante