Se non ci provi hai Perso ancora Prima di Partire !!!
E se arrivi in fondo, hai Vinto Sempre e Comunque.

Beppe GM & Gert dal Pozzo

lunedì 2 maggio 2011

Abbots way 2011

Iniziamo così perché è bello e lo è talmente tanto che ogni volta lacrima l’occhio.

Abbots

L’ arrivo a Bobbio  assieme all’amico Gaggio ed alla mia sinistra Antonio 2° nella classifica finale tappa doppia  che mi ha fatto l’onore di accompagnarmi al traguardo …. semplicemente un grande, alla destra di Gaggio l’amico Rundiamo che ha stretto i denti ed ha corso la sua frazione nonostante gli acciacchi … grandissimo anche lui.

Finisher !!!  Già… 65 km al sabato + 60 km alla domenica 125 km da Pontremoli a Bobbio in un continuo vortice di emozioni 22 ore 52 minuti e 14 secondi di… pensieri… sensazioni estreme…. sconforto… gioia…. tutto questo regala questo incredibile sport che fà conoscere ogni volta persone nuove e  che ogni volta ti fà guardare dentro, spremendoti lasciandoti alla fine sin quasi inebetito, stravolto, ma conscio di aver partecipato a qualcosa di grande.

Arriviamo a Pontremoli al Venerdì sera partecipando al rito del ritiro del pettorale con annesso pacco gara, il paese è già un fermento di trailers affaccendati nella ricerca di un locale dove rifinire il pieno di carboidrati.

Dopo essere stati respinti malamente da svariati locali troviamo una miserrima pizzeria …meglio che niente i gestori ci fanno capire che loro alle 21 vogliono chiudere, ma se proprio dobbiamo insistere nel rompere le balle un qualche tralcio di pizza ce lo danno, mamma mia manco gli avessimo chiesto di mangiare agratis , mah !!!

Comunque arriviamo belli stanchi ad occupare la nostra camerata nel bellissimo seminario di Pontremoli …. una salita micidiale con borsoni enormi (ognuno di noi puo’ vestire almeno tre atleti sia in tenuta invernale che estiva)  dormiamo in 8 in una stanza, Parmigiani e Bolognesi uniti in questa fantastica avventura… naturalmente russerò tutta notte allietando le poche ore di sonno che ci restano.

Sveglia ore 4e30 ritrovo ore 5e30 partenza ore 6 del sabato mattina ognuno con la sua meta… per me Paolo Agnos, Mauro, sarà tappa doppia da 65 + 60,  Riccardo abbinato ad un altro amico parmense il corsaiolo Federico uno che corre forte, Crucca in coppia con Giovanni, Fausto assieme a Roberto canoista estremo di Borgotaro appena conosciuto e accoppiato da Elio l’organizzatore, faranno la Twin team dividendosi a meta’ le due tappe che io faro’ per intero… decisamente la loro gara è piu’ umana.

La mattina nel buio della piazza siamo tutti lì in attesa del via…. gli ULTRAMAN della tirata unica 125 km senza fermarsi e noialtri ognuno immerso negli ultimi preparativi.

partenza

Foto del malandrino Fedele

Sono talmente sparso e affascinato da tutta la coreografia che accompagna queste gare che il via arriva all’improvviso e mi coglie di sorpresa non c’è più tempo di pensare si deve pedalare e via.

Dopo una breve corsa su asfalto con tanto di ingorgo da traffico presso un campo tiro con l’arco, iniziamo la salita verso la cresta del “Borgallo” in mezzo ad un bosco appenninico da favola.

salita al Borgallo

Poi la cresta, bellissima l’ ho tovata l’anno scorso in mezzo alle nebbie, la ritrovo con la stessa nebbia abbarbicata alla cima dello stretto sentiero splendido che ci porterà in una veloce discesa di  qualche km a Borgotaro, sto correndo e camminando (soprattutto camminando) con Paolo  Agnos amico parmigiano, lui ha qualche problema con lo stomaco, ma è più veloce di me sicuro e infatti dopo il ristoro di Borgotaro allunga il passo ed io saggiamente lo lascio andare.

Da Borgotaro a Bardi per me è tappa nuova il team twin dell’anno scorso con Fausto, mi aveva fatto conoscere solo le prime due mezze tappe sò che la seconda metà dei 65 km sono più duri … ma porca vacca così duri no…  non me li aspettavo strappi tosti non la dolce salita dei primi trenta km.

Faccio amicizia con Andrea Salernitano Doc, gran compagno d’avventura è un pò in difficoltà per una mezza contrattura guadagnata contro un qualche ostacolo naturale tra i tanti che il ricco menù Abbots offre, sarà il compagno perfetto per far scorrere i km che mancano a Bardi.

La discesa che arriva  al ponte di Bardi è veramente impegnativa almeno 2 km di single treck che assolutamente non si possono camminare per la forte pendenza  bisogna correre per forza, ora il castello lassù l’ultimo strappo e l’arrivo…. ed i primi 60 km sono andati, il tempo per un saluto ad Andrea un in bocca al lupo per i suoi 125 km e via sotto una doccia in palestra… sono stanco, ma non in maniera così drastica e definitiva mi fà male un pò tutto, ho solo bisogno di raffreddare i motori e pensare se è il caso di mettere dentro i successivi 60 km che mancano.

La sera si mangia in quel di Ponte Lecca tutti assieme, il  gruppo dei toscani Rundi, Fedele Gaggio il reggiano Nikos che ha un passo camminato da paura in pratica và piu’veloce di me camminando se si mette a correre un domani passa sopra a tanti garantito.

Rundi malandrino DOC zoppica i tendini infiammati…. conosco il problema è avvilito domani ha deciso di non correre, mi dispiace, Gaggio è indeciso ha fatto i suoi primi 65 km non ha voglia di farsi gli altri 60 dovrò fargli cambiare idea.

Vado a letto stanco ed anche un pò dolorante domani mattina la vedo durissima.

2° tappa.

Ci troviamo davanti al Castello che per questa edizione è no-limits chissà perchè forse sporcavamo ? Mah !

Ho male ai tendini e pessime sensazioni sono decisamente arrugginito, ci provo, ma sono poco convinto … partiamo come al solito di corsa attraversiamo il paese e iniziamo  a salire verso il monte Lama e la sua croce sono da subito in piacevolissima compagnia Stefania, che di solito mi passa sopra, ha male ai legamenti del ginocchio ed è costretta a gestirsi passo breve cioè il mio  Sorriso ci sono Gaggio e Fedele malandrini inside tutti in fila verso la cresta, la salita inpenna e velocemente arriviamo al pianoro   che già conosco quello della ECO della Valdarda favoloso pratone appenninico con cavalli al pascolo e panorami mozzafiato.

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Che spettacolo i cavalli  sono bellissimi e i puledrini curiosi si fanno incontro ai bipedi che camminano, bisognerebbe fermarsi e lasciarsi andare a qualche ora di riposo e contemplazione.

Malandrini al pascolo crinale Monte Lama  Abbots way 2011

Fedele e il Gaggio si godono il momento…. ohhh, ma quanto bello è sto trail.

Poi una veloce discesa ci porta al ristoro dei 15 km dove troviamo il Rundi e Nikos che ci fanno il tifo, ripartiamo verso Farini solo Gaggi che in discesa si diverte a mollare è sparito oramai è 10 minuti  avanti a noi-

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La discesa del Lama

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E si procede alternando cammino e corsa poi a 5 km dal cambio dei Twin di Farini la Stefania trova nuove risorse e trovato l’ assetto meno doloroso parte per dare il prima possibile il cambio alla Barbarella socia in attesa…. che tosta Stefania.

Fedele è un pò abbacchiato sapere che l’avventura in twin non sarà completata gli pesa pensa al suo compagno in borghese costretto a saltare ed invece no… a Farino sorpresona !!

Rundi in assetto da guerra parte tra gli incitamenti di tutti grande il malandrino. e grande Fedele era contento come un bimbo per il suo compagno ritrovato.

Veloce pit stop se mi fermo si raffredda il motore e non si parte più, Fausto e Giovanni che hanno già fatto partire i loro gemelli mi chiedono se me la sento… e me la sento si faccio due versi al Gaggio che sta “gaggiando” da qualche parte e via verso il ponte gobbo sono gli ultimi 30 cosa vuoi che siano Sorriso

Sono solo un pò duretti salita continua sino alla sella finale lassù che ci aspetta.

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Questa la foto di Fedele che ci ha accompagnato trovandosi in tutti i ristori.

E su sempre su fino alla oramai famosa Sella dei Generali

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Mamma mia…. un crinale largo con vista mozzafiato dietro tutte le montagne appena scavallate si dovrebbe correre …. si dovrebbe… lascio che Gaggio vada stà bene e la vista a destra là in fondo del mitico ristoro degli alpini, col loro celeberrimo minestrone, mi restituisce energia positiva …. incredibile 110 km mai una crisi seria inizio ad avere vibrazioni da finisher.

Mi scaraffo un piattone verduresco e mi trascino dietro il Gaggio che starebbe lì fino a stasera, ma mancano 15 km micca brustolini…. iniziamo a scendere in discesa Gaggio và via bello sciolto giusto così ha molta più gamba io devo limare non eccedere .

Alterno passo e corsa in discesa ancora abbastanza sciolto, altri volontari, tutti fantastici ben posizionati, organizzazione da dieci lode tutto perfetto, mi dicono solo 10 km evvai incontro un altro runner incredibile tappa unica ancora in giro tra l’altro fresco avrà dormito molto … non ho il coraggio di chiedere, poi un altro con un errore sul percorso di 13 km fatti in più naturalmente … imbufalito.

Ultimo ristoro frazione di Colli mi dicono 2 km di salita poi la famosa picchiata verso Bobbio me l’ha racconta  il mitico Beppe l’anno scorso ricordo bene le parole “paurosa da far con le gambe stanche” e se vale per lui ancor di più vale per me.

Poi la sorpresa giro attorno all’ ennesimo caseggiato e mi ritrovo un losco figuro che cammina zoppo e “chillè costui” azzo …. il Gaggio in evidente difficoltà e no porca vacca no…. cerco di spingerlo a  non desistere, ma di quel passettino ad arrivare ci si mette ore, addirittura si sdraia a terra, ha una coscia che balla da sola impressionante la mamma di tutti i crampi.

Poi improvvisamente appare là sotto lui…. Bobbio porca vacca che iniezione di adrenalina come bere 1 litro di caffeina… Gaggio ha male, ma non posso lasciarlo lì…. non esiste… lo tiro sù e lo incito con una marea di incoraggiamenti e gli devo avere rotto talmente i maroni che ci prova… gli dico “magari a correre fà meno male che a camminare” e qui il Malandrino Gaggio Gaggioli dimostra di che pasta è fatto, si fionda giù per la stretta pietraia , davanti a me ed io dietro a spronarlo corriamo per almeno un paio di km.

Fino alla fine di questo incredibile single treck spaccagambe, e dire gambe è parola grossa, rifiatiamo e corriamo sul mitico Ponte Gobbo…. ci sarà ancora il gonfiabile ? Percorriamo un paio di vie  e finalmente vediamo l’ultima stretta curva appena girato l’angolo Gaggio mi la mano … laggiù il gonfiabile e improvvisamente urla da stadio, ma per chi ? Per noi ?

Sì erano tutti lì toscanacci, parmensi, le socie la Crucca Giovanni tutti lì ad urlare per noi …. una gioia che si fà fatica a raccontare da quanto è intensa, mi vedo arrivare incontro Antonio che mi accompagna verso l’arrivo il 2° arrivato che festeggia gli ultimi tapascioni e Rundi che prende la mano del compagno malandrino….. mi sono commosso…. vacca boia se mi sono commosso… un arrivo così ti rimane piantato dentro tutta una vita … e Armando ed Elio con due facce da sonno incredibili…. stanchissimi, ma gli si legge dentro l’orgoglio  di chi sà di aver gestito la “gara perfetta” .

E finisce così quella che per me è stata una gara incredibilmente favolosa, dove tutto è andato bene…. ma che bello che è questo sport ragazzi ed io lo correrò finchè ne avrò forza.

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Buone corse tra i boschi

Dante

venerdì 22 aprile 2011

Malandrino By Night - 22 Aprile



un brivido freddo corre lungo la schiena......

...... gocce di sudore imperlano la fronte

ho aperto la porta sul lato oscuro dell'appennino.....

..... nulla sarà più come prima....



Se sarò ancora vivo..... vi racconterò




lunedì 11 aprile 2011

Traversata dei Colli Euganei 10 Aprile 2011

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Partiamo dal fondo, quest’anno addirittura il diploma questa classicissima del trail alla sua 27° edizione se mi ha regalato sensazioni fantastiche la prima volta, ma la seconda è riuscita andare oltre.

Edizione “secca” meravigliando l’esercito dei trailers, quest’anno madre natura non innaffia il percorso, dopo alcuni anni di fango (tre consecutivi) la pallina della roulette si ferma su caldo e terreno duro e compatto.

La giornata di Sabato ci accoglie con punte di temperatura oltre i 30 gradi, c’è di che temere il peggio, ed invece la mattina si presenta sì calda e soleggiata, ma rinfrescata da un venticello fresco predisposto opportunamente dall’organizzazione :-)

Due parole vanno spese per tutte le persone che permettono questa gara, primo tra tutti il mitico Emme (su Spirito Trail) fantastica persona che spende tanto del suo tempo per far sì che tutto scorra liscio in questa giornata.

I volontari sono tanti e tanti sono i ristori sparsi lungo il percorso (quest’anno allungato di almeno 1 km).

Arriviamo alla sera io la Cristina e Mauro che arrivando da Parma si è aggregato a Bologna…. manca Giovanni a casa con un piede distrutto e infiammato dappertutto :-( speriamo recuperi presto.

Ritiro pettorale e cena in compagnia di tanti Spiriti Trail tutti ragazzi mediamente con 20 anni in meno di me sul gobbone, ma io me ne rendo conto solo se ci penso, perchè normalmente mi sento uno di loro… almeno ci provo.

Due chiacchiere e a letto non prima di preparare gli arnesi del mestiere lo zainetto con il camel bag, le scarpe ….. quali usare ? La maglietta…. ne abbiamo mediamente 25 a runner, ma quella che ci vuole è sempre la numero 26 quella supertecnica che traspira sudore e fatica facendoti aumentare l’andatura di almeno 2 minuti al km, tutte fischiate naturalmente chi và forte ci và anche in mutande e a dorso nudo, ma noi siamo così in qualche maniera bisognerà pure appagarsi e godere.

E poi prima di prendere sonno mille pensieri il tendine fà un po’ male, i plantari neo acquisto, super leggeri, mega stimolanti e iper equilibranti chissà se fanno ancora venire le vesciche o il piede si è già adattato, sono allenato non sono allenato….. poi si sviene e se ne riparla alla mattina ore 6 tutti in piedi la macchina dei runners da montagna si accende e via tutti ci si incammina a Villa Teolo in attesa del via.

Tante facce note ci si saluta sempre con gran piacere, il Gaggio con le sue “barefoot” ai piedi parte per fare un’ intera ecomaratona ,è la sua prima con queste scarpe super minimaliste Paolo da Bologna conosciuto domenica. La Dona e tante altre facce già viste a cui collegare i tanti Nickname di spirito trail.

Un veloce saluto alla Crucca (sua prima ecomaratona e ha scelto anche la piu’ dura) poi si và …. partiti nel solito serpentone, si passa sopra il lettore del chip, novità di quest’anno, e poi via tra i campi che ci porteranno alle prime salite.

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Con l’ultima occhiata all’orizzonte riesco a malapena a scorgere la testa della corsa che se ne và a 4 minuti al km, altra gara quella dei primi 10 diciamo, la mia è una gara diversa ce la fò a finirla o no ? Questa è il mio personalissimo obiettivo che è poi quella di tanti altri che mi circondano.

Arriviamo velocemente alle roccette da scavalcare quest’anno novità si puo’ sbisciolare a destra o intraprendere il percorso storico per giovini aitanti e saltare a mò si stambecco i grossi pietroni naturalmente io imbocco la via dello stambecco :-)

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Foto by Fedele

Poi le corde e il discesone, si sta tutti in compagnia e in fila indiana per questa discesa quasi verticale tecnica e divertentissima, a me che tutt’altro sono fuorchè atleta questa sosta fà solo piacere si tira il fiato per un pò. L’amico Mauro è lì davanti la vorrei fare con lui, ma oggi la differenza di passo tra noi due è notevole, non ne ho per stare con lui.

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Arriviamo al ristoro stranamente faccio fatica a rompere il fiato… però ho i tendini che se ne stanno belli e zitti non male valà ci stò col cambio, Mauro carinamente mi aspetta ad ogni ristoro, ma quando ripartiamo al 15° km mi rendo conto subito che è meglio se saluto la compagnia, lo vedo allungare ed è giusto così.

Inizio ad applicare il mio trend da galleggio, tratti piani corsetta rilassata metodo insegnato dal “Checo” di spirito trail cerco di tenere le gambe nel momento del volo più sciolte possibili per dare respiro ai muscoli e decontrarmi il più possibile…. in salita solo e tassativamente camminare e spingere cercando di sollecitare al minimo i tendini.

Ho ai piedi un paio di plantari “minimalisti” nella forma (ma non nel prezzo) che stanno facendo il loro sporco lavoro ed ultimamente il loro utilizzo mi ha permesso di sfiammare il tendine achilleo, ora però sento che spingono in un punto nuovo del piede e nonostante abbia provveduto ad applicare due cerotti “comped” in tutte e due le piante sento arrivare il classico fastidio da vescica ahi !!! Ahi !!! Qua l’affare si complica.

Arriviamo a Villa Beatrice verso il 18 km e a differenza dall’anno scorso giriamo esternamente per uno stretto sentiero che salendo ci porta all’interno del caseggiato è un bellissimo passaggio e bravi gli organizzatori ottima idea.

Inizio a vedere i primi segni di cedimento … mamma mia sono solo alla mezza devo vincere questo inizio di crisi… non esiste mi alleno poco lo sò, ma non esiste questa crisetta la devo controllare, cammino e corricchio alternando il passo intanto bevo per vincere il caldo, lo faccio quasi in continuazione 1 litro e mezzo in 26 km piu’ almeno due bicchieri d’acqua ad ogni ristoro è caldo, ma non caldissimo un pò di brezza allieva la calura.

Davanti a me improvvisamente mi appare il Gaggio sta camminando e zoppicando ha sbattuto i ditoni contro una grossa radice gli chiedo se ha bisogno di aiuto, ma mi esorta a continuare lui si fermerà poco piu’ avanti il suo esperimento di corsa trail con le fivefinger si interrompe lì al 30 km … non male Gaggio, dai !!! La sua voglia di sperimentare mi piace e m’incuriosisce tra l’altro la sua tecnica di corsa è migliorata sensibilmente lo si vede ad occhio nudo.

Proseguo in compagnia di Fabio viene da Roma per la TCE, cosa ci fà fare questo sport Sorriso
è un ragazzo simpatico e più o meno abbiamo lo stesso passo proseguiamo assieme, mi chiede dovè la salita della Madonna gliela indico è là sulla sinistra e ci aspetta.

Compare anche Paolo conosciuto da poco in quel di Mugnano, anche lui si unisce e tra una chiacchiera e l’altra proseguiamo facciamo gruppo, non male, l’unione fà la forza, ultimo ristoro sul pari si beve ancora sali perchè fà molto caldo adesso sono passate 5 ore mancano grosso modo 11 km sarà dura.

E si arriva sotto la salita della Madonna, il primo attacco ai lati della vigna è tutto all’ombra non male, si sale nella fatica…. ne sto facendo tanta, ma ci tiriamo l’un con l’altro e si procede, il peggio lo sò bene deve ancora venire, altro ristoro altro Ginger bevanda zuccherata che mi dà un pò di sprint, poi giriamo repentinamente sulla sinistra e saliamo decisamente, riconosco i gradoni è lei…. la Madonna e la sua salita… stacco il cervello inserisco le ridotte e si và io davanti gli altri due dietro, un piede avanti l’altro, la fatica quella che io cerco… quella terribile da vincere… quella con cui devi misurarti… quella che mi affascina tutte le volte e che tutte le volte che riesco a vincere mi dà un ‘enorme soddisfazione …la calma …. il riposo…. alla fine di una grande fatica è forse il premio piu’ bello e forse per godermi il dopo trail che a me piace affrontare tutta questa sofferenza.

Continuiamo…. sempre più sù e finalmente l’asfalto. la prima tratta è fatta a sinistra il trampolino per i deltaplani, io sono stremato, non ne ho più se ne accorge anche Paolo glielo dico chiaramente, ma imbocco la salita ancora deciso è l’ultima rampa quella finale e si arriva al ristoro … ancora Ginger siamo a 37,5 km, pezzo nuovo aggiunto quest’anno un rapido giro attorno alla casa in cima e giù verso il passo delle Fiorine, Paolo è convinto che la salita sia finita, ma io lo so manca l’ultima fatica per scollinare sul Monte Grande arriviamo in un bel pratone pieno di gente che fà picnic e si gode il sole, affrontiamo chiacchierando del piu’ e del meno gli ultimi tornanti di una stradella bianca è l’ultima salitella poi finalmente l’osservatorio e la discesa.

E sarà solo discesa Fabio ha male alle ginocchia,ma io e Paolo stranamente abbiamo recuperato energie da dove non lo sò proprio, le gambe vanno da sole non sò per quale strano meccanismo ma andiamo giu’ per i due km e mezzo che mancano quasi in scioltezza…incredibile… poi l’asfalto e la rampa finale 25/30 percento lascio che le gambe girino o almeno ci provo poi il campanile e l’agognato gonfiabile con roby che preleva il chip dal pettorale, io e Paolo arriviamo assieme e a qualche centinaio di metri Fabio che ha vinto le sue ginocchia.

Il minestrone e una bella birrona fresca 7 ore 26 minuti contro le 6 ore e 40 del 2010…. e chissenefrega io mi sono divertito un sacco, all’arrivo tanti amici facce conosciute saluto tanti tutti volti noti pieni di allegria con tante idee per la testa gare nuove in arrivo nuove fatiche e nuove avventure …. manca la Crucca sono seriamente preoccupato è la sua prima 42 dura e calda sarà a pezzi… forse ritirata…. ed invece arriva sorridente assieme a Cecilia trovata per strada, con un bel sorriso molto, ma molto meno stanca di me… beh è il regalo più bello, la ciliegina sulla torta per chiudere questa favolosa giornata …. cosa ti rimane dentro nel tuo personale pacco gara una grande pace avvolgente data da quintali di endorfine + due birre medie e due favolose vesciche perfettamente tonde con cui farò i conti…. domani con calma.

Avanti per la prossima…. la più bella…. perchè deve ancora iniziare.

Buone corse

Dante

martedì 29 marzo 2011

Milano Marittima – Ravenna off road

MIMA RA

Non sò per quale strana ragione, ma decidiamo di fare questa gara che definire “trail” puro proprio non si può, manca l’essenza del trail ….il D+ , la salita.

Chiamiamola gara off road, basta guardarsi attorno per capire che l’ambiente non c’entra nulla col Trail, attorno un branco di “stradaioli” dediti al Dio Bitume con cronometro alla mano e tempi in minuti/secondi che frullano in testa, nulla a che vedere con il genere d gare che ora piacciono al sottoscritto.

Però, cè un però che mi porta a fare questa gara, la pineta , o meglio ciò che ne rimane correrci in mezzo per 33 km (saranno 34) è spettacolare.

Si parte alle 9,00 da Milano Marittima  direzione Ravenna circondati da un branco di romagnoli simpaticissimi e ciacaroni, come al solito. L’allegria dell’inizio gara mette in moto una serie infinita di battutacce divertenti, urla e sberleffi fra partecipanti&amici dei vari gruppi sportivi dei dintorni.

Si entra subito in pineta col fresco, io decido di prendermela comodissima e farla a fianco della Crucca ancora indecisa sul da farsi se fermare la corsa al  km 22 o provare ad allungare fino  a chiudere l’Ecomaratona, è così che si chiama.

Il passo è attorno ai 5’40” anche 6 minuti al km ho bisogno di macinare strada andando molto piano già in partenza il tendine d’achille ulula alla  luna, ma io non ci faccio caso devo testarmi e vedere fino a dove posso arrivare purtroppo resistendo al dolore.

La Cristina ansima che sembra asmatica, non ne capirò mai il motivo, si allena ed è preparata, ma non riesce mai a rompere il fiato, forse per lei il ritmo è un pò elevato, ma sono dell’idea che le può fare solo del bene spingere un pò piu’ del solito.

La gara l’ho già fatta due anni fà in senso inverso e il percorso lo conosco bene, nel 2009 mi esplose la bandelletta a fianco il ginocchio e al 26° km mi fermai tristemente, roba passata sepolta…. ora si lotta con i tendini… ma pari ci sarò mai ? Non credo la “vciaia” avanza strisciante c’è poco da fare :-).

Usciti dalla pineta ci attende un drittone incredibile almeno 5 km di stradella bianca da sbandamento di testa, urca … qua bisogna mettere il cervello in folle e lasciarlo in pausa altrimenti si scoppia, poi finalmente si torna a costeggiare i mitici “bilancioni” appollaiati sulle sponde dei canali, mi sono sempre chiesto se alla fine  si pesca qualcosa o se servono ormai solo come ritrovo per gli amici per bevute colossali e pantagrueliche mangiate in compagnia, credo la seconda che ho scritto.

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Poi finalmente si attraversa un piccolo ponte e ci si rituffa nuovamente nella frescura della pineta e si arriva al bivio per la scelta o si va a sinistra per i 22 km o a destra per i 34 km la Crucca è leggermente attardata e stanchina e come al solito quando inizia a cedere un pelo mi diventa anche leggermente “marronaia” come noi si dice a Bologna quindi ho allungato e l’aspetto al ristoro del bivio io la mia decisione l’ho già presa arriva anche lei  mi fà segno che si và per la lunga … tosta la Crucca :-) chiamata crucca micca per niente.

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Arriviamo  a Fossa  Ghiaia uno dei pochi angoli di mare dove si può ancora praticare nudismo, è una bella spiaggia con dune e sabbia quasi bianca, un ‘oasi naturale tra decine di migliaia di ombrelloni e sdrai che costeggiano la costa romagnola… incredibile come possa essersi salvato questo angolino.

E’ anche caldo e la Crucca inizia ad essere stanca al 20° km ci arriviamo in poco piu’ di due ore per lei decisamente troppo veloce la mezzamaratona la fà in due ore tirando… prevedo scoppio profuso.

Ci aspetta un rettilineo di “solo” 6/7 km dritto con un’unica svolta su un ponte per passare dal lato destro al sinistro del canale, sarà durissima …. è durissima ….si vedono i runner sgranati lontanissimi puntini colorati all’orizzonte, la Crucca scoppia come da copione, ma e’ brava alterna passo e corsa e avanza io la lascio altrimenti mi faccio male (o le faccio male),  l’aspetto all’ultimo pit stop dove arriva arrancando, ma ancora integra.

Beviamo mangiamo qualcosa poi riprendiamo assieme, sto zitto altrimenti sbraita, con qualcuno se la dovrà ben prendere poi si ferma e torna a camminare,ok le dico, alterna passo con corsa mancano solo 4 km, poi io riparto lasciandola ai suoi pensieri  ed inseguendo due belle fanciulle all’orizzonte me le prendo come traguardo intermedio e ci facciamo 3 km a 5’15” che manco me ne accorgo, poi finalmente il gonfiabile con l’arrivo rallento per fare stare le due fanciulle  ben davanti poi passo anch’io col sorriso ebetedi circostanza … va benissimo così sono quasi fresco e non ho  male (lo dico piano non si sa mai porti sfiga:-) dopo una ventina di minuti arriva la Crucca contenta anche lei… tutto sommato discreto allenamento 34 km tutti corsi in vista della TCE non sono poi da buttare via… ma non vedo l’ora che torni il prossimo fine settimana per tornare tra i miei boschi…la pianura mi uccide…

Avanti con la prossima mitica Traversata dei Colli Euganei e si allunga un ‘altro po’ saranno 42 km per l’ecomaratona piu’ fangosa d’Italia.

Dante

domenica 20 marzo 2011

ULTRABERICUS 2011

faza da trailer

Faccia da trailer….

Questo Ultrabericus è iniziato all’alba ore 5 tutti giù dalla branda e via verso Vicenza dagli amici berici, lo faremo con la formula Twin io e la Crucca Cinzia e Giovanni stradaioli incalliti …. temo per sempre.

Arriviamo con le solite 3 ore d’anticipo ci siamo noi davanti all’ostello della gioventù e…. basta gli organizzatori giustamente sono ancora a letto Sorriso.

Poi arrivano alla spicciolata i soliti amici di sentiero e fango Miticojane , Beppe … che trovo stranamente pensieroso lui sempre positivo e allegro.

Prendiamo i nostri pettorali e ci prepariamo all’ avventura partenza dalla stupenda Piazza dei Signori ad aprire le danze saremo io e Cinzia per i primi 35 km (dovevano essere 32), sono un pò preoccupato mi fà male il tendine ancora prima di partire, ma tantè che ho solo quello e me lo devo tenere, ho poco da scegliere.

Si parte nella solita allegria generale che contraddistingue il nostro ambiente, e dico nostro con un piccolo moto d’orgoglio io sono strafelice nel fare queste cose, ogni volta è la prima e una gran gioia ed un gran regalo.

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Attraversiamo alcune zone molto belle del centro di Vicenza tra gli applausi di chi passeggia in questa domenica che, per ora si presenta col sole ci saranno almeno 14 gradi è stato tutto un togli e metti combattuti tra caldo e freddo, ma adesso è solo il caldo che si sente e ripongo lo smanicato nello zaino, subito si sale sotto un portico simile al nostro portico di San Luca e al solito si parte troppo forte … chiaramente per me.

Poi la collina vicentina col suo bosco dove troviamo stupende fioriture di viole e margherite, mi aspettavo più fango ed invece tutto sommato non cè male se solo si considera che fino al giorno prima si temeva la fuoriuscita dei fiumi e hanno suonato gli allarmi per avvisare del pericolo la gente di Vicenza.

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Foto Fede

Il percorso è il classico “spaccagambe” collinare si sente nell’aria l’odore dell’aglio selvatico che scatena la fame… mi piace e vado assieme alla cinzia più allenata di me mi piacerebbe correre in compagnia, ma purtroppo gli obietivi della Cinzia son diversi dai miei lei ha in testa il tempo io solo divertimi e godermela.

Fà molto caldo e l’acqua finisce in fretta dopo il secondo ristoro mi ritrovo a secco coglionazzo …. ma il bello del trail nel cortile di un casolare una simpatica famiglia ha apparecchiato un ristoro abusivo acqua vino e marmellata fatta in casa scusa se è poco.

Si corre su un terreno a volte veramente difficile un single treck con forte pendenza dove non sò bene che fare se corro si rischia la caduta se cammini si và troppo piano, i km si sommano ed io non ho un grande allenamento infatti verso il 28 km arriva il male alle gambe e le forze se ne vanno    e se ne và anche Cinzia piantandomi in asso in puro spirito trail Sorrisovabbè va così ognuno è giusto che la veda come meglio crede.

Per tutto il percorso la mitica Barbarella mi prende bonariamente in giro ogni tanto sbuca con la sua allegria mi fà un gran piacere incontrerò anche la sua socia del Twin Team dell’Abbots Stefania che cerca di tirarmi sù il morale  impegnata nei suoi primi 65 km bravissima perchè arriverà in fondo finendo la sua fatica in allegria.

Poi finalmente lassù in alto il pallone del cambio non ho piu’ gambe, ma un passo leva l’altro mi vedo la crucca e finalmente ricevo il mio cambio la Cinzia mi ha dato 10 minuti in 3 km.

P1010503

ULTRABERICUS 2011 064

Ultima mia fatica con le gambe marmoree.

Dopo una bella doccia calda nell’ostello io e la Cinzi siamo andati a vedere gli arrivi  dei nostri soci che si stanno sciroppando i loro 30 km sotto una pioggia fastidiosa Giovanni si fà la sua metà correndo veramente forte contento come fosse arrivato primo e la Crucca si presenta all’arrivo sotto una pioggia battente bravissima ed anche piu’ riposata di me.

ULTRABERICUS 2011 crucca arrivo

Poi terzo tempo con abbondante minestra e formaggi questo Ultrabericus è gara molto tosta e ben organizzata da trailer esperti che ci hanno messo l’anima e si vede perchè tutto fila liscio, anche se immagino la gran fatica a far funzionare questa macchina.

A me rimane il piacere di una splendida giornata ho rivisto amici facce nuove e vecchie assieme abbiamo faticato e trepidato nell’attesa di chi arrivava.

Una cosa è sicura dovrò meditare a fondo su questa gara mi ha fatto capire che sono ben lontano da una forma accettabile dovrò aumentare i km gradualmente ed aumentare gli allenamenti altrimenti si soffrirà troppo.

Alla prossima la mitica TCE e i suoi Euganei tra i profumi d’aglio in fiore 42 km un pò di più di questi vedremo…

A vederci tra i boschi.

Dante