Se non ci provi hai Perso ancora Prima di Partire !!!
E se arrivi in fondo, hai Vinto Sempre e Comunque.

Beppe GM & Gert dal Pozzo

lunedì 14 febbraio 2011

Te la do io, Venezia! 13.02.2011



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Te la do io, Venezia è questo il simpatico nome che gli organizzatori di questo Trail Autogestito hanno trovato, quest’anno è la seconda edizione ed ho voluto assolutamente esserci assieme agli altri due compagni di merende Giovanni e Crucca .

Venezia è una città che ho visitato diverse volte sin da ragazzino e tutte le volte stoicamente si è sempre finito per aggregarsi alle masse di turisti in lenta processione per i soliti angoli … belli finchè vuoi, ma alla lunga sai comè un pò si ammoscia l’entusiasmo, quindi ghiotta è l’occasione per stare con veneziani doc per Venezia.

L appuntamento è davanti alla stazione di Santa Lucia ore 8e30 quasi un orario comodo per vecchi runners incalliti, il gruppo è composto di bella gente cosa usuale per il mio hobby Veneti per lo più ma anche romagnoli e addirittura due ragazze Palermitane giunte appositamente per il trailer autogestito.

Gli organizzatori che si riveleranno perfetti sono Giorgio, Antonella e il Kapobecero di Spirito Trail Veneziani doc.

Fatto il gruppo, circa 45 trailers, ci facciamo una bella passeggiata di 30 minuti verso la palestra che ci ospita per docce e spogliatoio, è bello camminare per una Venezia che vedo finalmente sgombra dalle orde dei turisti, la palestra è ricavata in un minuscolo spazio, ma è accogliente e perfetta per l’uso.

Venezia è città difficile da vivere, lungo il tragitto verso la palestra Antonella e Giorgio mi raccontano la difficile gestione del fenomeno dell’acqua alta fatta di veloci corse notturne per cercare di salvare il salvabile dai negozi, per noi sono problemi lontani, ma immagino l’angoscia nel vedere rovinare le proprie cose in continuazione (quest’anno tre volte) dall’arrivo del mare, che poi puntualmente una volta ritirato lascia strascichi di sporco danni e cattivi odori… mi sembra dura la vita in laguna.

Una volta cambiati ci si ritrova nella piazzetta del via per la foto iniziale di rito prima della partenza e via verso la scoperta di una Venezia nuova vista di corsa.

E’ subito divertente guardare la faccia incuriosita dei turisti mattinieri e dei veneziani, ma chi saranno sti soggetti armati di scarpe da running e zainetto in giro perla città.

DSCN5668 foto by Checo

E’ un gioco divertentissimo saltare su e giù peri canali per vicoli e vicoletti strettissimi.

I “venessian” mi fanno vedere luoghi noti e altri assolutamente sconosciuti, ma con un ‘ottica diversa quella della corsa in scioltezza.

Vi pubblico alcune foto fatte dal Checo che avrò visto passare e ripassare decine di volte, la sua corsa è piu’ lunga di almeno di 2/3 km.

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Faccio conoscenza coi “Masegni” cè attinenza con i nostri “masagni” forma dialettale bolognese per intendere un grosso sasso un masagno appunto.

Cito

“I masegni sono le pietre che selciano le calli ed i campi di Venezia. I masegni sono in trachite, una pietra di origine vulcanica che viene estratta in alcune cave localizzate nei Colli Euganei, nella vicina provincia di Padova.”

L’elasticità della trachite è famosa :-) l’asfalto è mille volte piu’ reattivo, alla fine dei 25 km avrò i tendini in fiamme incazzati come poche volte mi è successo, ma questa corsa la rifarei altre mille volte.

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Uno “squero” dove nel 600 si aggiustavano barche e gondole, abbiamo goduto di squarci veneziani che da solo mai avrei trovato.

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foto by MiticoJane

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Una giornata da incorniciare 25km sostenuti ad un ritmo facile come piace a me , e non solo a me anche la Crucca e Giovanni , sempre titubanti, hanno gradito assai e anche loro finalmente hanno conosciuto il lato oscuro del Trail Autogestito e quando lo provi non ne puoi più fare a meno da questa spirale non si può più uscire :-)

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  foto by Toladolza

Gran bella gente :-)) alla prossima

Dante

martedì 8 febbraio 2011

Si inizia a far davvero

Oggi finalmente il sole… e che sole dopo settimane di nebbie fitte e freddi intensi non se ne poteva proprio più, ho caricato lo zaino tipo gara lunga e per curiosità l’ho pesato prima del via 3 kg e 200 … però, ma è giusto così sul materiale obbligatorio non transigo più ed io mi porto dietro almeno un litro d’acqua, un ricambio completo d’intimo, una maglia lunga o corta, giacca d’acqua della Montura e anche un pile oltre alla coperta termica argentata.

Ho fatto anche verificare lo zaino da un giudice inflessibile.

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Arriviamo ai Prati di Mugnano alle 8 e 30 i soliti tre io Giovanni e la Crucca il resto del gruppo ormai si è “fatto di nebbia” come diciamo noi a Bologna… chi è fermo ai box e chi si perso nel bitume inseguendo secondi preziosi da recuperare :-)

Partiamo come al solito, in allegria, come sempre deve essere un nostro allenamento, la strada la sò a memoria, fatta in lungo e in largo ma per Giò e la Crucca è la prima uscita lunga 30 km e voglio vedere come la prendono.

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La neve che si scioglie ha lasciato un fantastico paciugo che renderà tutto più divertente iniziamo il nostro viaggio con meta Madonna dei Fornelli.

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Ci sono 0°c e correre sul ghiaccione è un’ impresa ardua e con questo fondo nessuna scarpa garantisce la presa abbiamo INOV8, Cascadia e Salomon col risultato che tutti e tre non stiamo in piedi cè poco da fare.

Dopo un paio di ore di corsa   PIT STOP al Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica di Monte Adone a Brento qua la temperatura ha iniziato a spingere siamo già minimo a 8/9 gradi uno sbalzo impressionante  via tutto il surplus nello zaino prima di fare un bagno di sudore, vestirsi troppo è quasi piu’ dannoso che vestirsi poco in un attimo si perde   liquidi con energie annesse, salutata da lontano la leonessa Sissi proseguiamo verso la nostra meta.

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Da Brento la Via degli Dei purtroppo collima con la strada asfaltata che porta a Monzuno saranno diversi km su bitume interrotti da qualche centinaio di metri in mezzo al bosco un “pezzo orriblis” del sentiero il mio tendine inizia a farsi sentire, ma lo ignoro anche Giovanni ha male, ma è ancora piu’ testone di me, io il tendine destro lui il sinistro, l’Achille infiammato ci accomuna  che bella coppia di runners se ne fà uno in due e anche scarsettino :-)

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Dopo 18 km  e la Cristina inizia a essere un pò stanca io e Giovanni ci trasciniamo l’un con l’altro, ma lei non riesce a tenere il nostro ritmo, si arrabbia e sbuffa, ha ragione da vendere siamo micca in gara, io rallento e mi metto ad un passo ragionevole, le INOV8 sull’asfalto sono improponibili molto meglio le Cascadia, per l’Abbots Way non sono da usare, troppo dirette, la suola non ammortizza nulla sono eccezionali scarpe da “fuoristrada”pure e basta.

Finalmente Monzuno e la fine del bitume, sosta alla fontana foto di rito alla biblioteca e alla sua crepa d’autore .

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Finalmente si riprende il bosco e qui ci attende la sorpresa, ci saranno almeno 50 cm di neve bella tosta e compatta e la troviamo sul tratto piu’ duro la salita fino al passo Croci.

Per fortuna che davanti a noi un’anima pia ha deciso di fare un giro con le Ciaspole e un pò ha compattato lo strato, ci sono almeno 15 gradi è una fantastica giornata di primavera …impagabile.

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Si fà durissima per tutti, ma anche estremamente divertente, la faccia della Crucca in azione dice tutto :-)

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E’ favoloso il sentiero si inerpica sempre di piu’ si affonda a mezza gamba, fantastico per i tendini infiammati sempre a bagno nel ghiaccio, ma mamma mia che fatica.

Poi finalmente la cima Coppi siamo quasi a 1000 metri di altezza 26 km sul coppone.

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Poi via finalmente la discesa, Giovanni slega i cani e sparisce lui che può io e la Cristina al piccolo trotto ci facciamo gli ultimi 4 km di fatica fino al mitico Albergo Musolesi di Madonna dei Fornelli saranno 6 ore sulle gambe per 30 km, va benissimo così :-) tortelloni burro e salvia come nevicasse e meringa al cioccolato e via un’altra giornata da incorniciare semplicemente perfetta, col cuore gonfio di ottime sensazioni.

Alla prossima uscita… peccato perdere tempo tra una corsa e l’altra con dell’ insulso  e inutile lavoro… mannaggia tutto tempo buttato via inutilmente.

Dante

martedì 1 febbraio 2011

Incredibile !!!! Ma vero :-)

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Doveroso omaggio alla mia compagna da sempre la mitica Crucca in arte Cristina, grande meraviglia vedere una sua foto scelta per la suggestione del controluce, su una rivista sportiva e tantomeno sulla mia rivista sportiva preferita.

La cosa mi ha fatto commuovere e inorgoglire insomma chiaro che la scelta della foto non è per meriti sportivi, tantomeno potrei averne io intendiamoci, ma lei è li profilo inequivocabile , quindi “documento canta” miei cari nero su bianco nessuno potrà mai dire “Mah !!! Chissa lei lì quante ne racconta …. trail in montagna”’ …. esatto trail in montagna Occhiolino la Crucca Cè e se li fatica tutti….e poche pugnette come diciamo noi a Bologna.

Dante