Se non ci provi hai Perso ancora Prima di Partire !!!
E se arrivi in fondo, hai Vinto Sempre e Comunque.

Beppe GM & Gert dal Pozzo

martedì 27 dicembre 2011

Pensieri … stupendi

 

INVICTUS– William Ernest Henley (1849-1903)

MAI SCONFITTO

Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.

In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.

Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.

It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.

William Ernest Henley (1849-1903)

Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l’indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.

Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l’Orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

 

Oggi in piena fase classificata “cazzeggio ad oltranza” ho navigato per siti cercando di dare un senso al mio tempo, e gira che ti rigira vado a pescare su un forum questa favolosa poesia di tal “William Ernest Haley” poeta  inglese,  che naturalmente, nella mia enorme ignoranza manco sapevo esistesse.

L’ho  letta e riletta, “Io sono il padrone del mio destino, io sono il capitano della mia anima” mi piace proprio pensare che sia così…. mi piacerebbe essere sempre così positivo.

Trovo queste righe incredibilmente sagge e proverò a farne tesoro quando cadrò “sotto i colpi d’ascia della sorte” il succo del pensiero si adatta a chi, come me, ama cimentarsi in fatiche mirabolanti correndo gare lunghe e difficili per un atleta …. figurarsi per un succedaneo d’atleta come il sottoscritto :-)

Ringrazio quel trailer che ha fatto sua questa poesia segnalandola sul web, poche righe a volte fanno più riflettere che interi romanzi o lunghe tavole rotonde … forse è questo il fine del poeta.

Dante

mercoledì 21 dicembre 2011

E che festa sia !!!

 

I hope you have a wonderful time....

auguri

 

Bella gente che siano buone feste per tutti voi

 

vi auguro di realizzare l’impossibile … sempre.

 

Dante

al prossimo anno :-)

martedì 13 dicembre 2011

Reggio Emilia

La maratona che non ti aspetti.

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Poca voglia, anzi pochissima, gli allenamenti sostenuti in vista di questa maratona non hanno fatto altro che alimentare la repulsione all’asfalto. Correre seguendo tabelle, tempi prestabiliti, ripetute e lunghi lenti non fà più per me e non mi diverte, arrivo alla viglia di questa maratona colto da discreto disgusto.

Arriviamo alla domenica mattina a Reggio Emilia dove ci accoglie il palazzetto dello sport, ambiente caldo riscaldato e spazioso ci si cambia sui gradoni belli comodi … un bel lusso per noi spartani podisti, un‘ ottima organizzazione logistica di cui tanti hanno parlato bene nelle 15 edizioni di questa maratona una classica di fine stagione.

Siamo in tanti tutte facce più o meno conosciute, l’appuntamento è con la Barbarella che mi aspetta per la sua prima maratona davanti all’ostello, bello e accogliente pure quello e posto a 30 passi (contati da Barbara) dall’ingresso del palazzetto …proprio  niente male.

Ci cambiamo con la solita litania del “che mi metto ?”

Opto per la manica maglia ufficiale della maratona su canottiera traspirante, braghe fino al ginocchio e via fuori al fresco del mattino.

Con me anche Mauricio italo/argentino alla sua prima, l’ho svestito e rivestito in maniera corretta, aveva addosso 6 strati e sarebbe morto dal caldo dopo appena 1 km, classico errore da principiante  si tende a vestirsi troppo ed è peggio che vestirsi poco, il sudore porta via energie e aumenta in maniera esponenziale la fatica e il disagio disidratando chi corre.

il tempo di salutare il moroso di Barbara, lui farà gara a sè appartenendo alla categoria dei veloci quelli che vedi ad inizio gara e nelle foto alla fine Sorrisopeggio per loro non sanno gustarsi il “contorno” di queste gare, badano solo al sodo.

C’ infiliamo nelle gabbie, e aspettiamo il via, dò le ultime raccomandazioni a Mauricio.

“Parti piano”-
“Non seguire l’amico Fausto che và troppo forte” -
”Stai vicino a noi”

naturalmente lo perdo subito e lo incontrerò solo al 32esimo km come da copione.

L’esuberanza e l’allegria della “socia” mette subito di buon umore, stabiliamo che partiamo con calma per poi rallentare se ci serve , senza mire cronometriche, e chi se le può permettere ?

Poi al suono della fanfara dei bersaglieri partiamo per la nuova avventura, due giri dentro  il centro cittadino e via verso la campagna.

Davanti a me i pacer delle 4 ore ci mettiamo li per un paio di km, vorrebbe dire fare la maratona a 5’40” ogni km piu’ o meno, lo faccio notare alla Barbarella e decidiamo di mettere il freno è la sua prima maratona meglio non rischiare nulla.

Correre con la socia abatessa si rivelerà solo divertimento, è  allegra sempre, anche quando la  fatica inizia ad arrivare, i km sembrano volare via come birilli e in un amen arriviamo al decimo km dove ci aspettano ponpon girls in mutande dorate che fanno una gran cagnara, ci spariamo un gel e beviamo acqua e via avanti come orologi svizzeri.

Questa la nostra tabella di marcia:

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Addirittura ogni 10km spugnaggi con  acqua calda e the caldo, fantastico…

Ogni pensiero negativo è rimasto a casa mi stò veramente divertendo, non ricordavo la varia umanità che frequenta questo mondo, a questa velocità si può parlare con chi corre attorno a te, conosciamo Livio che ha iniziato a fare maratone a 53 anni e ne ha già fatte 65 e 6  100 km ed una 6 ore, assieme a lui  condivideremo tanti km, incontriamo Mark irlandese di Monghidoro che sta testando il suo ginocchio in vista dell’ Ecotrail de Paris, uno Spirito Trail come noi, personaggio simpaticissimo percorriamo gli stessi sentieri d’allenamento e non ci troviamo mai.

Verso il 25 ° la socia ha qualche problema di panza, ma li supera in scioltezza, quella di Reggio è una maratona veramente piacevole con un percorso vario, mai uguale', perdi qualcosa in salita, ma recuperi bene in discesa.

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Incontriamo anche i mitici parmensi compagni di tanti trail, faremo assieme gli ultimi km programmando a chiacchiere almeno 1000 km di gare per il 2012 .

Arriviamo al km 32 tra punti di ristoro con musica sparata a manetta ed incitamenti di gruppetti di sparuti tifosi fà sempre piacere un incitamento, è da tanto che stiamo solo ed esclusivamente superando persone alla fine della corsa avremo rimontato 246 posizioni.

Sono contentissimo non ho male da nessuna parte ho ancora una grande energia e la Barbarella piu’ di me, averlo saputo si poteva anche andare decisamente piu’ forte, ma così è stata una gara veramente piacevole, quasi senza eccessiva fatica.

Incontriamo Mauricio agli sgoccioli è partito troppo veloce e adesso paga, ma con grande forza terrà duro e chiuderà in 4 0re e 12 minuti la sua prima maratona chapeau !!!

Torniamo a raggiungere il centro di Reggio verso il km 36 aumentando il passo chiudendo alla grande.

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La socia vola via felice … mi piace…. sono stracontento , mi emoziona … mi commuove…. 
è per momenti come questi che vale la pena correre, grazie Barbara per questa favolosa giornata di sport e di amicizia.

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Fatica, gioia, condivisa con una giovane amica…. ma cosa cerchi di più nella vita.

Alla prossima avventura … la piu’ bella

sabato 3 dicembre 2011

STASI NEURALE

E un pò che latito, lontano dal blog ed anche lontano dalla voglia di raccontare qualcosa a qualcuno… va così… senza neanche una ragione specifica, ed oggi mentre sono qui seduto sul divano con i Coldplay che profumano la mente e un pò di melanconia attorno al cuore classica del periodo autunnale con le sue nebbie e il suo grigiore padano scrivo così di getto per lavare i pensieri senza nulla pretendere.

Non corro in montagna da un mesetto, dopo la decisione di fare la maratona di Reggio Emilia ho ripreso a pestare bitume, anche per distanze lunghe 25/30/35 km …. non ero piu’ abituato e ho trovato, che mentalmente la corsa “urbana”, è veramente dura, molto più dura di quello che mi ricordavo.

Cambia tutto, scatta immediatamente il tarlo cronometrico, il ritmo che deve essere  costante, continuo.

La fatica ,è almeno per me, sensibilmente più sentita, più pesante, fà fatica a scivolare via d’ addosso… correre 3 ore e mezza allo stesso passo è veramente difficile, figuriamoci poi se uno è bello lento come me… vabbè diciamo soprattutto lento bello un pò meno, molto meno.

Occorre concentrarsi con attenzione e cercare di far lavorare la mente positivamente… altrimenti affiorano tutti i dolorini e arrivano le cattive sensazioni e me ne dovrò ricordare a Reggio Emilia quando in compagnia della Barbarella e di Mauricio arriveremo verso il 32°/35° km… dopo sarà durissima non mi preoccupa la Barbara lei è una tosta e ben allenata, ma l’amico Mauricio dottore argentino è alla sua prima maratona non sa bene a cosa andrà incontro anche se dopo l’ultimo lungo lento di 35 km un segnale forte e chiaro l’ha raggiunto Sorriso per me sarà l’ottava maratona e qualcosa mi ricordo.

Ora manca finalmente l’ultima settimana quel che è fatto è fatto, domani ultimi 21 km ad un passo simile a quello che si farà in quella che sarà una lunga maratona in ottima compagnia.

Rimane solo da scegliere la scarpa …. dilemma Karhu Fast già ampiamente usurate e collaudata o Karhu Fluid un pò troppo nuove e ancora un po’ durette che qualche fastidio ancora le danno … mah !!!

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Dopo Reggio Emilia stop asfalto sarà solo bosco, roccia,  erba…

Buone corse tra i boschi ragazzi…

Dante perplesso e in attesa di sapere Lunedì cosa ci regalerà il Siur Monti come pacco dono prenatalizio per rallegrarci questo fantastico fine anno sic !

domenica 30 ottobre 2011

Pestando bitume

Era da tanto tempo che non correvo una mezza maratona su asfalto, ma stavolta mi sono lasciato convincere dagli amici Fausto e Giovanni si trattava di andare a pestar bitume a 5 km da casa mia alla maratonina di Calderara.
E’ una grande forzatura, le montagne sono lì a solo mezzora di strada, la c’è il fango il sudore e l’odore dell’ autunno che corre con te, qua  un branco di scalmanati armati di Garmin  pronti a vendere la nonna per migliorare di un minuto al km il passo, però bisogna in vista dell’ Ecotrail di Paris corsa molto veloce,  molto più Ultra che Trail.
A Parigi bisogna tenere un passo decente per arrivare entro i  cancelli e il dislivello non basta bisogna piazzare almeno due/tre maratone per riabituarsi al ritmo costante.
Mentre siamo lì che chiacchieriamo un solerte signore ci chiede se vogliamo partire o stare a guardare, “certo che partiamo diciam in coro” “ ecco allora lo striscione è 800 metri da qua in fondo al rettilineo e la partenza è tra 8 minuti fate voi”
Coglioni spaziali…. scattiamo come molle e ci spariamo quasi a freddo 800 metri arriviamo al pelo alla chiusura della spunta neanche il tempo di smadonnare che parte la gara.
Mi ritrovo  a fianco di Fausto che và molto piu’ forte di me, ho in testa di  mettermi sui 5’20’’  e vedere se ce la faccio dopo due km Fausto mi dice 5’ al km perfetto così son certo di non durare nemmeno 15 km, per fortuna che poi si passa dallo slancio dei primi km ad andamenti piu’ normali.
Facciamo in breve un trenino di tapascio trailer D.O.C.  sembriamo dei metronomi 5’ 08’’ costanti da pacer professionista, io  sono sempre stato un regolare, se taro le gambe e sto bene sono decisamente costante e difficilmente vario con accellerazioni o cali bestiali.
E i km scivolano via…. non male mi meraviglio, ma come faccio ad avere una forza così con poco allenamento su strada boh ? si vede che la salita dei Trail ha reso le gambe forti e reattive, ed è forte anche la testa 21 km una passeggiata domenicale insomma per farla breve arriviamo al traguardo belli arzilli o quasi con gli ultimi due km in leggera progressione …. con mia grande meraviglia…. ma allora non sono ancora un  cesso così eclatante mi difendo ancora  1 ore 47 minuti di chiacchiere in compagnia volate via ….
La prossima domenica Maratona di Ravenna per 30 km, ma soprattutto scorpacciata di pesce a Lugo insomma sono iniziate le manovre in vista di Parigi questa è la tabella rubata ad internet che inizierò in dicembre, vediamo la carcassa cosa ne dice.
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Bon courage
Dantè

mercoledì 19 ottobre 2011

TARTUFO TRAIL 2011

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Sono partito solo soletto la mia metà ha preferito il vile bitume ed è volata ad Amsterdam a fare la sua Maratona.

Sono un pò titubante non vorrei esagerare con i km, ma non riesco a trattenermi a me correre in mezzo ai monti mi piace troppo e così sono qua a Calestano a dire la verità c’ero anche l’anno scorso, ma da povero spettatore  infortunato, ci ho litigato per un anno con i tendini, ma ora sembra che ci riesca a convivere (mentre scrivo tocco non si sa mai).

L’ anno scorso non ho avuto una buona impressione da questa gara,  pioveva a dirotto con tanto freddo e un percorso balisato male e pure sabotato da qualche buontempone ha contribuito a rovinare la gara, molto probabile che chi organizzava avesse ben poche colpe.

L’ impegno degli organizzatori e la vicinanza da casa mi hanno convinto che era giusto tornarci… ed ho fatto bene.

Inizio dalla camera dell’ albergo da subito mi ha messo allegria,  vale la pena pubblicare  la foto….. merita.

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Non la trovate favolosa Sorriso il primo bagno con camera che io abbia visto fantastico !!!

Ritiro il pettorale e ascolto il breafing con le raccomandazioni sulla gara dell’indomani, dopo aver scambiato due chiacchiere con Beppe e Filippo, mi vien voglia di andare subito in branda, è stata una settimana infernale per la testa troppo piena di pensieri cupi e per il fisico a rischio raffreddore e nonostante Filippo carinamente mi venga a cercare per fare baldoria,  alle 9 sono già a letto non sono decisamente da compagnia.

Alle 6 sveglia, vestizione e  prima sorpresa, fuori un freddo cane con non più di 3/4 gradi azzo… la brina per terra . Il primo “giazzo” dell’anno è arrivato e scatta la braga lunga e due strati più una marea di vestiario come al solito inutile dentro lo zaino, io esagero lo ammetto, ma una maglia di ricambio corta e una lunga la voglio sempre con me.

Alla partenza Filippo mi controlla lo zaino per verificare la presenza del materiale obbligatorio, si scherza e ci si dà appuntamento al ristoro del 40 km dove mi aspetta col Tesar per darmi la scossa, due chiacchiere con Antonio e  5 –4 –3 –2-1-0 viaaaaa !!!!! 200 trailer vocianti partono all’ assalto della montagna.

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Partiamo a passo controllato, un atleta guida il gruppone mantenendo una velocità moderata e appena usciti dal paese scattano i top runner, vedo la fila che si snoda verso l’alto con i migliori che corrono nonostante la forte pendenza …. altro pianeta altra età ad ognuno il suo tempo il mio in parte l’ho già speso.

A volte mi domando perchè mi piacciono tanto queste gare ci sono diverse ragioni, ma forse la più importante è che quando rimango solo in mezzo alle colline mi riesco a creare un buon equilibrio mentale… la testa lavora libera, i pensieri si susseguono, i più disparati frammentati da attimi di attenzione per non perdere la traccia.

Navigo come in una nuvola, in uno stato di piacevole torpore una sorta di trance emotiva dove convive la fatica e la determinazione ad arrivare…. ogni gara cresco ho la consapevolezza che pure io posso, non è una frase banale buttata lì…. è proprio così che a me capita, ho imparato ad alimentarmi senza più avere quelle cadute di energia da fine carburante in cui spesso mi sono imbattuto,ho imparato a sopportare i piccoli dolori che puntualmente arrivano dopo un certo kilometraggio, ho imparato a trattenermi, non sperperando velocemente le energie, a camminare o correre per ore in solitudine incontrando crisi che arrivano, ma che poi si allontanano scivolando via.

Immerso nei miei pensieri arrivo velocemente al 21 km, un’altra cosa che ho imparato è buttare via orologio, Garmin, cronometro io lo posso fare…. io lo devo fare…. ho il mio passo ed è quello che devo tenere se voglio arrivare in fondo, andare più forte può solo voler dire scoppiare e finire anzitempo.

Al CP2 mi viene incontro un ragazzo dell’organizzazione che mi incita, sei in vantaggio di 21 minuti sul primo cancello, mi dice,  ed ora posso decidere se giro a destra vado per i 28 km a sinistra si prosegue per i 50 non ho mai avuto dubbi via per la lunga.

A pochi km il CP3 non sò perchè così vicino boh !!! Dopo la punzonatura del cartoncino continuo la mia gara, seguo la traccia palline giallo fosforescenti alternate a cartellini attaccati agli alberi, tutto perfettamente posizionato impossibile perdersi.

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Questo percorso a tratti è incredibile, mi sono guardato attentamente attorno e si vedevano solo boschi alberi e montagne, nessuna casa, nessuna strada, mi è venuto in mente certi scorci canadesi…. veramente notevole, i colori autunnali con tutte le sfumature di rosso una cartolina fantastica.

La fatica s’inizia a sentire, ma rimane tutto sommato sotto controllo, e lassù finalmente il quarto cancello sono al 32 esimo km solita punzonatura, due chiacchiere veloci con i volontari e si riparte non pima di aver confortato Edered avvolto nella sua giacca in attesa del recupero dopo il ritiro, per lui è un momento no, gliel dico in continuazione parti più piano mannaggia, poi se ne hai allunghi.

Faccio passare Sergio e Michele, vanno più forte di me soprattutto in discesa  inutile fare tappi, subito dietro di me il mitico Bucci Ultramaratoneta con le controballe reduce dalla spartatlhon 240 km un mostro di resistenza con decine di gare lunghissime nelle gambe e tantissima esperienza di deserto, scambiamo due chiacchiere è una persona interessante da ascoltare, avrei mille cose da chiedergli, ma bisogna fare ancora 10 km quindi pedalare.

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Ultime salitine senza pretesa e poi 6/7 km di discesa tra sentieri stretti e carrareccie con sassi smossi,difficile stare in piedi, se uno si trattiene rischia i crampi è meglio mollare e fare un po’ di equilibrismi poi un piccolo tratto in salita e mi appare Filippo azzo… buon segno il 40esimo km, incredibile dal 32 al 40 è volato grazie al discesone tecnico che ha portato via il tempo.

Poi fino a due km dal gonfiabile  sarà solo una piacevole cavalcata al piccolo trotto in compagnia di Sergio e Michele, gli ultimi 2000 metri sarò solo non tengo il loro passo, ma all’arrivo Sergio mi ha aspettato e dopo aver tagliato il suo traguardo torna per accompagnare me, mi ha fatto piacere.

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Bella questa gara, organizzata perfettamente con  un gran bel percorso appenninico con discese e salite ben distribuite  e incredibilmente sono fisicamente integro, nessun dolore e quasi pronto a ripartire.

In tutto 7 ore e 52 minuti sulle gambe, ma perfettamente integro non male vecio !!! E anche il Tartufo Trail l’abbiamo sdoganato.

Avanti per la prossima.

Buone corse a voi tutti

Dante

lunedì 3 ottobre 2011

TRAIL DEGLI EROI




Ci sono gare che non sono semplicemente corse in montagna, sono decisamente qualcosa di più,  una cavalcata tra emozioni forti e anche inaspettate.
L’organizzazione mi ha chiesto la disponibilità ad accompagnare Mauricio, giovane dottore che viene dalla lontana Argentina, è ormai da 3 anni in Italia e fa il ricercatore all’università di Bologna, è un ragazzo simpatico e curioso del mondo, ha sulle spalle qualche allenamento e un lungo su asfalto di soli 22 km è speranzoso, ma anche preoccupato… ed io più di lui, da 22 km a 46 km con 2.400 metri d+ non sono uno scherzo ci sarà da divertirsi.
Assieme a Mauricio Nima dottore ricercatore pure lui venuto a Bologna dal lontano Iran che a correre non ci pensa nemmeno si limiterà a fare il tifoso e il turista, saggi in Iran.
Arriviamo in auto in quel di Borso del Grappa, Fedele da Prato ci ha raggiunto a Bologna e  assieme abbiamo proseguito il viaggio fino a qui. Non c’è tanto da scialare la partenza è alle 6 quindi sveglia alle 4 del mattino in pratica pasta party e a letto con le galline il pregara degli aspiranti eroi.
La mattina siamo tutti lì in 250 a vivere la solita allegra frenesia d’inizio gara poi via si corre il primo km in plotone nel buio illuminato dalla frontale, ci hanno già avvisato a breve si svolterà a destra su per un ripido single track dove è vietato sorpassarsi e sarà così per almeno 3 km.

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Saggiamente abbiamo lasciato sfilare i più veloci, praticamente i 3/4 del plotone Sorrisoinutile fare da tappo a chi và più forte di te, poi il sentiero il numero 100 s’inerpica sulla montagna ripido a zig zag, una via decisamente stretta che non lascia respiro, sorpassare è veramente impossibile si rischia di buttare il “sorpassato” a valle per un ritiro definitivo.
Questo sentiero in alcuni tratti è decisamente esposto ed è incredibile oggi quello che riesco a fare quasi con serenità, mi preoccupano i sassi che vengono scaricati a valle da chi sta sopra di me ogni tanto qualche pietra rotola in basso verso la fila dei soldatini, ma tutto fila liscio.
Si chiacchiera con Alessandro e si pensa a quei ragazzi che ormai 100 anni orsono, con zaini da 20 kg in spalla, arrancavano su quegli stessi sentieri e si scherza sulla nostra attrezzatura ipertecnica.
Finisce il sentiero da brivido e anche il costante  batticuore da sottile “cagamento” costante se ne và si entra in un accogliente bosco e in breve si arriva al primo ristoro, detto il tempo a Mauricio mi sento responsabile nei suoi confronti, lo invito e bere spesso e a ricaricare il camel bag nei 4 punti di ristoro prestabiliti.
Improvvisamente il prato in cresta e sotto un paesaggio mozzafiato Bassano, i colli Euganei là in fondo pronti per Aprile…. e lassù si vede il Sacrario la nostra prima meta sulla cima del Grappa a 1.774 metri.
Dopo una ripida salita tra i prati arriviamo, abbondantemente dentro il cancello, ai primi scalini del tempio.
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Entro in silenzio in punta di piedi e attraverso il sacrario con  i resti di 22.910 soldati, austroungarici e italiani ora riposano qui …. è un 'emozione violenta mi è venuto un nodo alla gola e le lacrime mi hanno riempito gli occhi, molti attorno a me hanno i nonni inghiottiti dalla mitraglia e molti come me hanno gli occhi lucidi, me li sono visti davanti, 17/18 anni, figli del ceto povero, probabilmente molti unico sostegno per le loro famiglie, mandati lì a morire.
Eroi? Probabilmente sì... sicuramente vite spezzate da una storia che non ci insegna nulla.
Scesi i gradini del sacrario il secondo ristoro pieno alle borracce e via per una veloce discesa cerco di frenare Mauricio, “lè lunga” gli dico, ed è così io lo so bene che i conti si fanno al 35 km quando le energie svaniscono.
Poi veloci saliscendi tra prati da favola e traversi su ghiaioni ci portano al Monte Pertica e al colle del Finestron…. che spettacolo le dolomiti tutte lì a farsi passare in rassegna dallo sguardo di chi come me è poco abituato alla montagna mi sembra di vedere un atlante peccato non riconoscere quelle cime.

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Poi il terzo ristoro con un paio di ore di vantaggio sulla mannaia del cancello, sto benissimo mi sono finalmente alimentato in maniera oserei dire perfetta un mix di frutta secca con banane, albicocche, uvetta e pezzetti di magico parmigiano reggiano, siamo ancora tutti lì in gruppo io Alessandro Mauricio e Fedele autentici tapascio trailer lenti sì forever, ma mai domi Occhiolino
Poi dopo aver trangugiato due bicchieroni di coca-cola elisir di lunga corsa, iniziamo la discesa che ci porterà al quarto ed ultimo ristoro a 9 km dall’arrivo, tra lazzi e sollazzi e saliscendi che macinano energie ecco l’ultimo controllo da dove parte quella che sarà l’ultimo pratone per poi immergersi in un bosco molto bello dove dopo l’ultima ripida salita ci si torna ad immergere nella storia correndo lungo le trincee della Grande Guerra, qui qualche sosta è obbligo, leggiamo la cartellonistica che spiega l’orrore di quei giorni per poi buttarsi per la discesona finale la curva dell’altimetria non lascia spazio all’immaginazione.
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Mauricio è silenzioso e stanchissimo è stato bravissimo, ma ora è il momento di stare molto concentrati bisogna dire alle gambe di alzare i piedi e spesso queste non ne vogliono sapere si può inciampare facilmente e farsi male.
Il sentiero è strettissimo e fortemente in pendenza, un fondo sassoso e poco stabile io stò benissimo e detto il ritmo sempre di corsa con qualche sosta per far sbollire le ginocchia roventi…. vietato cadere non è igienico esorto il neo trailer italo argentino a mantenere la concentrazione e solo una volta inciampa malamente per fortuna senza danni.
https://www.facebook.com/fedele.lepore
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Poi finalmente si spiana la strada  e presto si costeggia strade “amiche” a destra e a sinistra pareti di roccia verticali ospitano arrampicatori domenicali che trovano il tempo per incitarci, poi lo striscione e l’arrivo dopo 8 ore e 35 minuti tutti assieme io Alessandro Mauricio e Fedele attardato di pochi minuti, e non siamo neanche ultimissimi, ma quello che conta è lo stato generale dell’insieme io sto benissimo e la cosa mi fà strafelice.
Vedere la felicità negli occhi di Mauricio è come ricevere due medaglie… baracolla un pò, ma è stato tosto ha vinto la crisi ed è arrivato in fondo…. grande !!!
Per la cronaca i primi due sono arrivati tenendosi per mano, ci hanno messo 4 ore e 35 minuti autentici marziani
5’ 55’’ minuti/ km   10,14 km all’ora  i MARZIANI
11’ 04’’ minuti/km  5,42 km all’ora  NOI i tapasciotrailers
In pratica ancora un pò e ci doppiavano Sorriso
Ai ragazzi dell’organizzazione ho da dire solo una cosa:
Mi avete fatto divertire.... mi avete fatto commuovere...mi avete regalato una fantastica giornata.... ottimo lavoro ragazzi, ma uno cosa può pretendere di più dallo sport che ama.
Buone corse tra i boschi

lunedì 19 settembre 2011

ECOMARATONA DI PANTELLERIA

Pantelleria, era da qualche anno che pensavamo a questa meta per trascorrere le nostre agognate ferie, e conoscere la Tiziana, palermitana doc, al TA di Venezia ha dato lo spunto.

Sentire parlare la Tizi della sua isola d'adozione è stato illuminante ed unire la vacanza all' Ecotrail di Pantelleria è stata una scelta senza indugi, non ho avuto neanche bisogno di parlarne alla Crucca, tanto l' approvazione era scontata.

E così ora dopo tre settimane pantesche sono qui a provare a mettere in fila i ricordi.

Pantelleria mi è piaciuta subito a pelle, sarà perché appena sbarcati dall’aereo si ha la sensazione di essere in un isola vera non martoriata dal turismo di massa, ma abitata e vissuta da isolani veri che sfruttano un territorio aspro e difficile da coltivare, ma che regala prodotti unici e genuini ricchi di sapore.

Questa isola è mare azzurro e  verde smeraldo, bellissimo e difficile da raggiungere difeso da colate laviche che arrivano a lambirne le onde, a volte si ha l’impressione di camminare su colate appena appena raffreddate, che disegnano forme contorte e frastagliate.

Questa isola è verde come i suoi boschi che coprono la montagna che arriva a 800 metri. Questa è l'isola del cappero, suo ambasciatore nel mondo che è diffuso un pò ovunque, lo puoi trovare coltivato lungo i muretti di confine dei terreni o abbarbicato a una parete rocciosa a picco sul mare.

Questa isola è cucina sopraffina semplice nei suoi ingredienti ricchi di sapore e…. azzo come mi manca  è il classico posto dove andrei a vivere senza indugio.

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E poi c’è l’ Ecotrail gara magnifica che ci ha permesso di conoscere tutta l’isola percorrendola in lungo e in largo per 45 km con i suoi scorci a pagare della fatica perchè questa non è una gara semplice.

Si sale su single treck impegnativi e si scende per veloci discese su pietre laviche spesso instabili otto ore di fatica assolutamente ripagata... il lago di Venere visto da lassù assieme a Giorgio e Franco compagni d'avventura fino a quando non sono esploso, la diagonale che tagliava in alto la Balata dei Turchi e là sotto il mare verde, azzurro e bianco con la schiuma che sbatteva sulla sua scogliera nera.

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La partenza dal  faro di Punta Spadillo poi il Lago delle Ondine la salita alla montagna Grande il Monte Gibele la balata dei Turchi e il ritorno verso il faro di Punta Spadillo dove sbucando tra le rocce laviche nere che sembrano appena raffreddate passi sotto il gonfiabile ... io naturalmente da buon ultimo :-)

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Bravissimo Aldo organizzatore e tracciatore con i controfiocchi, addirittura la bandella gialla che segnalava l' eventuale errore di percorso.

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Ottimo il tempo se sbuca il sole a mio parere saltano il 50% degli iscritti. Un pò da rivedere la gestione dei ristori scappati via scordandosi l' ultimissima la Crucca 10 km senza acqua ... vabbè può succedere.

Ve la consiglio ragazzi perchè è un Trail vero più che Eco e rimane nel cuore.

Dante

giovedì 18 agosto 2011

Cerrado, close , chiuso ….. per ferie

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Mi sparo un’immensa vacaciones  compresa di  Ecomaratona in quel di Pantelleria…. come direbbe il Mitico Jane in romagnolo stretto… “Acvidin” companeros

Dante Buena suerte a todos

lunedì 8 agosto 2011

39° La Camignada poi Siè Refuge

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Ne avevo sempre sentito parlare e sempre solo bene, quindi è venuta anche il suo turno e quest’ anno ci siamo iscritti alla più che testata CAMIGNADA dei 6 rifugi, 39 edizioni non sono uno scherzo e ad andare a vedere le vecchie foto dei primi anni di questa gara quasi non ci si crede, fà un certo effetto quegli atleti in bianco e nero… e poi neanche troppo atleti, ma semplicemente gli abitanti di quel territorio che si camminavano in festa i loro splendidi sentieri.

Alle 8e15 della 39°edizione eravamo li io la Crucca assieme a 1.000 persone a cercare di capire come vestirsi guardando in faccia le tre cime che hanno giocato a nascondino con le nuvole per tutto il tempo della gara.

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foto by FEDELE


Cosa dire che già non sia stato detto nelle precedenti edizioni.... beh ! In primis la presenza al via del mitico malandrino Rundiamo che per la prima volta in assoluto sfoggiava due bastoncini fantastici con clacson a trombetta che faranno sicura tendenza per il 2012 :-)

A parte gli scherzi tanti gli spiriti trail presenti e tanti i partecipanti a questa gara con l'abbigliamento più variegato che abbia mai visto in un trail (se di trail si tratta) dalla scarpa da tennis allo scarpone da montagna, dalla canotta traforata al pantalone invernale.


Le dolomiti sono una garanzia meravigliosa mi rimarranno negli occhi quei meravigliosi traversi che tagliano i ghiaioni fino alla forcella di Cengia e dopo il rifugio Comici la croda di Toni e la mitica discesa della Val Giralba , meravigliosa 12 km o forse piu' di salti e slittate, scivolate senza danni, per fortuna, clamorose atterrate di chiappa (due per l'esattezza).

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Oggi ho un male boia ai muscoli del culo, sono indolenziti sia a dx che a sn e giuro che non ho commesso atti impuri :-) sarei curioso di sapere che indice sia il male ai muscoli del culo dopo una discesa, buona tecnica ? O tecnica scarsissima con poco allenamento... propendo per quest'ultima.


Cosa ha funzionato ?


il percorso unico con le 3 cime padrone di un panorama incredibile che mi emoziona solo agirare gli occhi, inimitabile a prova di cinese, le dolomiti non riusciranno a duplicarle... o no ? La partecipazione di tanti runner e camminatori, i volontari e tanti i ragazzini che ho visto correre e arrancare sui sentieri, all'arrivo un bimbetto di anni 6 gli ho dato il cinque e dovevate vedere l'orgoglio e la grinta per la sua gara.


Cosa mi è piaciuto meno ?


28 Euro per l'iscrizione forse un po' troppo cara per un misero pacco gara, oltre i 5 euro per il passaggio corriera mi sembra un po' troppo, ma è un mio pensiero che puo' non essere condiviso.
Il pattume a terra dovunque dopo i ristori e che diamine :x le bucce di banana poi, ma prendi la banana sbucciala e butta nel pattume cosa ci vuole mannaggia, cartine e bicchieri che si muovono al vento perdendosi lungo i ghiaioni ... orribile.


Ringrazio della compagnia Fedele e Rundiamo compagni d'avventura e brava anche la Crucca che nonostante lo scarso allenamento è arrivata in fondo col sorriso dei giorni migliori.

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L’ arrivo della Crucca foto by Fedele,  la più bella come dice lui…. ed io sono d’ accordo Occhiolino

Si…. ci tornerò e stavolta le tre cime le vorrei al sole.

Dante

lunedì 1 agosto 2011

2012 pensiamo in grande

Già perchè no ? Pensando in “grande” si alimenta l’anima e si dà carburante alle aspettative… e allora facciamolo… perchè limitarsi in partenza come diceva il mitico Otto Grunf che i piu’ vecchi ricorderanno :-)  componente del  gruppo TNT di Alan Ford, (mamma sembra preistoria)

“ Chi vale vola, chi non vola è un vile”

Ed allora voliamo, anche se solo con il pensiero e programmiamo il futuro:

Eco-Trail de Paris Ile-de-France®  naturalmente la versione da 80 km, mi sembra giusto allungare e a 70 ci siamo già arrivati ….

L’insana idea nasce leggendo qua e là i pensieri di altri trailers Bloggatori, funziona così… il verme si insinua e inizia a lavorare lentamente poi si trasforma in farfalla  e libera nell’aria il pensiero assassino e voilà il gioco è fatto, due clicchi e là due lì  e sei già nella home page dell’ Eco trail de Paris in attesa che partano le iscrizioni.

E  l’adrenalina inizia a scorrere al solo pensiero, a me piace il pregara ad iniziare dal momento che si genera nel neurone l’idea della gara, ora a fine Agosto, quando anch’io mi farò le mie immeritate ferie, non mi rimane che stendere l’ennesima tabella …e faticare aspettando e fantasticando di questa nuova avventura.

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Chi vivrà vedrà e per dirla alla Grunf  “ Marciare per non marcire”    :-) 
Dante

lunedì 11 luglio 2011

Ventasso 2011

Troppi i chilometri sotto i miei sandali..e già,  è giunto il momento di rallentare per davvero.

Ieri chiaro segnale di affaticamento durante la Ecomaratona del Ventasso, una gara dura, al confine tra Eco e Trail, superba come percorso, perfetta come organizzazione.

Giunta alla sua nona edizione, i ragazzi di Busana hanno servito un piatto ricco di condimenti e di allegria sembra sin quasi tutto normale e tutto facile dal gran che questa organizzazione scorre fluida e ben oliata.

Ed invece chi di corse mastica e capisce sà la fatica che comporta muovere i motori di una gara simile.

L’accoglienza è la solita che solo questa Ecomaratona riesce a riservare, è un intero paese che ti accoglie.

Si ragionava tra noi utenti di questa festa, come questo piccolo borgo tramite la sua gara abbia valorizzato in maniera perfetta il proprio territorio… roba rara nel nostro paese, ci ricordava Vincenzo uno dei babbi di questa festa dello sport, che molti ragazzini che servivano piatti di pasta al pomodoro correndo indaffarati, sono nati assieme alla maratona e che di essa si sentono parte integrante… per questo e per il tanto amore che si sente e si vede arrivando a Busana questa gara non può che avere lunga vita e non può che essere la regina di tutte le ECOMARATONE.

Veniamo alla gara, partenza alle 8e30 dopo una veloce spunta degli atleti, la giornata si presenta come tutti si aspettavano calda subito dal mattino sarà difficile già lo so, ma ancora non so quanto sarà difficile.

Partenza e via solita passerella per Busana tra i tanti applausi dei tanti volontari e dei cittadini che mattinieri prendono il fresco incitando la scia festante subito veloci assieme al Kappadocio e al Mitico Jane, ma subito capisco che è meglio lasciarli andare altro passo il loro io corro assieme alla Donatella mia complice oramai in tanti trail.

Subito il patatrac, bisogna stare sempre attenti agli appoggi ed invece io ho la testa fra le nuvole e swisss radice piena con atterraggio hard e per completare l’opera la Dona si gira per chiedermi come va se tutto è a posto e trac mette male l’appoggio girandosi la caviglia.

Ma porca vacca chi ben comincia Triste

La Dona è una tosta  e anche se molto dolorante tira dritto io mi adeguo al suo passo e le faccio compagnia volentieri ha male e si vede, vediamo come andrà a finire proseguendo.

Completato l’anello di 12 km si scende velocemente per un breve tratto per poi iniziare a salire  davvero…. tra il 14 e il 15 km  inizia il TIRONE , la Dona ha ripreso coraggio e morale e cambiamo ritmo iniziamo a salire abbastanza veloci con passo costante e deciso e i risultati si vedono subito, superiamo tanti atleti che hanno esagerato col ritmo iniziale ed ora pagano, mi sembra di arrivare in cima in un attimo.

Amo questo tratto duro senza attimi di respiro, immersi in un bosco molto fresco quasi tutto in ombra… i ristori si susseguono dando un ottimo supporto idrico, nulla da dire questa è un’organizzazione da professionisti.

Arriviamo al lago e con una rapida sosta al ristoro attacchiamo la salita verso la Croce di Ferro e subito veloci si continua a spingere, ma già un pò meno della Dona che costante và su con un passo montanaro che vorrei seguire, ma non riesco.

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Sono 2 km durissimi si sale 300 metri secchi su un pratone fantastico, la fatica è grande e si fà sentire per davvero, tutti in fila il serpentone và verso la vetta che finalmente arriva, ho le gambe reattive, ma sono stanchissimo decido di non fermarmi nemmeno un attimo un veloce sguardo allo stupendo panorama e via giù in discesa.

Aggancio la Dona in discesa gli lascio fare il passo nella speranza di tenerlo cerco di correre sciolto… almeno ci provo.

La discesa scorre veloce attraverso boschi e pratoni  che ben conosco e ben presto mi rendo conto che la mia compagna di viaggio nonostante una caviglia pesta và piu’ forte di me le dico di andare e dopo il ristoro dei 30 km la perdo giustamente e definitivamente.

Devo stringere i denti, mi arriva una crisi bella pesante, i tratti al sole sono una tortura non mi era mai capitato, il cuore và subito sù, io ho bevuto litri d’acqua e altrettanta me li sono versati addosso, decido di camminare un pò ed alterno corsa in discesa al passo in salita, ma spesso e volentieri anche nei tratti piani.

Per fortuna incontro un compagno di viaggio di Modena vede la maglia del Malandrino e si attacca discorso è stanco anche lui e assieme decidiamo di dividerci i km restanti sarà un’ottima scelta spero per entrambi, ma per me sicuramente.

Supero il momento più buio e dopo il campeggio facciamo l’ultima salita di buon passo riuscendo a correre gli ultimi due km quasi sempre di buon ritmo e finalmente l’arrivo in 6 ore 55 è minuti minuto piu’ minuto meno lo stesso tempo dell’anno scorso, ma con tanta fatica in più.

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All’ arrivo trovo Fausto e Giovanni decisamente piu’ veloci di me e la Dona che mi fà vedere una caviglia  nera e gonfia, mamma che tosta ha stretto i denti ed è arrivata 10 minuti prima di me… bravissima, mi ringrazia perchè dice che l’ ho sostenuta in realtà solo con la sua grinta e la sua forza è uscita dallo stallo … chapeau bravissima.

Poi inizia l’attesa della Crucca sapevo che difficilmente avrebbe rispettato le 8 ore di tempo massimo, però un pò ci speravo è stata bravissima e in 8 ore e trenta minuti ha chiuso una fatica immensa.

Inserisco la foto dell’arrivo del primo il marziano Pigoni è una foto stupenda che mi piace un sacco e che mi lascia un buon sapore in bocca … finchè ci saranno questi  arrivi il trail sarà il mio sport preferito.

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Ecco se devo trovare un neo è il tempo massimo, 8 ore su questo percorso è poco e tanti sono i trailers giunti tra le 8 e le 9 ore, almeno 20 atleti tra l’altro accolti con gli onori del caso con la medaglia e gli applausi strameritati, rimanere ad applaudire gli ultimi è cosa grande io lo so bene perchè spesso ultimo sono Sorrisoe quindi mi chiedo visto che si è tutti lì comunque perchè non allungare di un’ora il cancello d’arrivo ?

Grazie a voi tutti decine di volontari dalla maglietta rossa che ci avete coccolato per due giorni e lunga vita alla Eco del Ventasso la Regina di tutte le Ecomaratone una cosa è sicura se la salute lo permette io sarò lì puntuale al via per godermi nuovamente la mia cavalcata verso la Croce di Ferro.

Concludo con l’impegno di riposarmi per davvero… appunto troppi i km sotto i miei sandali.

Buone corse tra i boschi.

Dante