Questa è la mia prima prova su una distanza così lunga sono 42 km (in realtà saranno 40km) sempre che sia vero quello che il GPS racconta, la mattina ci presentiamo in quel di Villa Teolo (PD) io e Marco, mattina fredda e pioggerella poco incoraggiante… come al solito consueta indecisione, maglia lunga ? maglia corta ? canottiera ? Mah !!
Si opta per maglia corta il cielo sembra aprirsi, subito l’ambiente è di quelli che tanto mi piacciono facce allegre e di facile impatto, ci si riconosce con qualcuno c’è il Gaggio con la sua inseparabile macchinetta fotografica Beppe pronto alla sua ennesima gara perfetta… il Mitico Jane corsaro romagnolo.
Siamo veramente in tanti per un trail mi dicono circa 600 persone… mamma mia, penso all’organizzazione, gestire una prova cosi sarà tutt’altro che semplice, ma invece sarà tutto semplicemente perfetto, questa è la 26a edizione non per nulla.
Si parte in un clima festoso, nulla a che vedere con le prove su asfalto, c’è un clima completamente diverso… informale, intendiamoci c’è chi corre per vincere e và veramente forte, ma non si sente tutto quel “patos” esageratamente ansiolitico che avvolge solitamente le gare a cui partecipo il motivo ? A me è chiarissimo, la gente è qui per divertirsi correndo, e non vede l’ora di farlo, il cronometro è per pochi.
Bella l’idea dei pacer… anche se non so se effettivamente serviranno io ho corso buona parte della gara con Leonardo (+ o – 7 ore )questa è la scritta riportata dietro la maglietta, sarà una perfetta compagnia prodigo di consigli un ‘ottima persona, si capisce lontano un miglio che se si scatenasse arriverebbe in fondo abbondantemente sotto le 4 ore.
Bella la maglietta di un pace che dice: il mio tempo… “seguimi e lo scoprirai”, basta guardarlo per sapere che tu lo vorresti anche seguire, ma ci vorrebbe la moto da trial, non lo conosco, ma deve essere “nà brotta bistia”.
Alla partenza subito la conoscenza col fango bello morbido il serpentone pesta, “sguilla” prova a schivare passando sull’erba, ma prima o poi pestarlo dovrai tanto vale saggiarlo subito.
Vorrei far notare che il mio pettorale è il 292… molto astutamente sono riuscito a nascondere con il cartellino in cui si marcano i passaggi il numero 2 … furbo come una volpe, con tutti i posti dove potevo appiccicarlo sono riuscito a nasconder un numero del pettorale :-)
Arriviamo in brevissimo tempo al primo passaggio tecnico, e qui la fila si blocca, ci sono alcuni grossi massi da superare con qualche corda tesata per non cascare.
tutte le foto sono del Gaggio
Si tira un pò il fiato e si scherza… capitasse una cosa del genere durante una gara su strada ci sarebbe una rissa :-)
Poi una bella discesa in mezzo al bosco, anche qua corde per aiutare e per fortuna ci sono, sono sicuro che ci sarà chi và giu’ dritto per dritto saltando come un grillo, ma io piu’ che un grillo mi rappresenterei come un caprone di montagna di mezza età un po’sovrappeso, le foto rendono l’idea.
Come al solito mi sto divertendo un mondo, la temperatura è quella ottimale non fà assolutamente caldo e l’aria fresca aiuta a sopportare la fatica.
I colli euganei sono una sorpresa continua, si passa da boschi fitti e scoscesi a belle carrareccie che si snodano tra viti e ulivi … adesso il percorso si fà corribile io cerco di trattenermi non ho mai fatto 42 km in montagna, ma sò cosa vuol dire farli in pianura … quindi tengo a freno le gambe si corre nel pari si cammina veloce in salita (quando si puo’ altrimenti si arranca) e ci si prova a lasciare andare in discesa (mai riuscito e mai ci riuscirò).
Tutto fila incredibilmente liscio, tra salitelle e discese si arriva hai 21 km, non prima di avere costeggiato la villa di “Beatrice d’Este” deve essere stupenda noi ci giriamo a fianco… tornerò in visita.
Villa Beatrice D'Este
Si incontrano tanti ristori è veramente impressionante la mole di volontari che sono necessari per organizzare una corsa del genere, alcuni sono gestiti dagli Alpini … veramente encomiabile l’organizzazione bravissimi.
Si arriva al 30° km e qui la questione si fà decisamente tosta.
L’ultimo picco il famigerato “Monte della Madonna” lo si inizia a salire repentinamente senza soste sarà così per lunghi 4 km e 400 e passa mt di dislivello positivo… una autentica gioia per le gambe.
Stranamente mi sento ancora molto forte sulle gambe, riesco a spingere bene sui vari gradini naturali che s’ inerpicano quasi in verticale bisogna arrivare lassù dove ci sono i ripetitori… e ci arrivo.
Poi una discesona mozzafiato di un paio di km di km prima in mezzo ad un bosco molto tecnica e difficile da affrontare in naturalezza (soprattutto al 36°km) ma quello che fà più male sono gli ultimi 800/900 mt di asfalto, quasi una rampa da garage, ma poi là in fondo il campanile e la gente in festa incontro Beppe che mi saluta (3° in gara) Leonardo che mi fà i complimenti “sembri quasi fresco” mi dice… sono un abile dissimulatore :-)
Mi presenta Krom altro ragazzo di quelli veloci che frequenta il gruppo di I.S.A. il newsgroup, tutti ragazzi molto in gamba che seguo sempre volentieri attraverso i loro Blog gente che sa correre anche con la testa un piacere per il morale di noi vecchietti.
Sono state 6 ore e 40 minuti sulle gambe... non male valà... sono proprio soddisfatto e incredibilmente a posto muscolarmente, segno che và bene anche il tipo di allenamento.
Anche questa avventura si chiude in attesa della prossima, sempre piu’ belle queste gare e finchè potrò… farò.
Dante