Se non ci provi hai Perso ancora Prima di Partire !!!
E se arrivi in fondo, hai Vinto Sempre e Comunque.

Beppe GM & Gert dal Pozzo

martedì 29 marzo 2011

Milano Marittima – Ravenna off road

MIMA RA

Non sò per quale strana ragione, ma decidiamo di fare questa gara che definire “trail” puro proprio non si può, manca l’essenza del trail ….il D+ , la salita.

Chiamiamola gara off road, basta guardarsi attorno per capire che l’ambiente non c’entra nulla col Trail, attorno un branco di “stradaioli” dediti al Dio Bitume con cronometro alla mano e tempi in minuti/secondi che frullano in testa, nulla a che vedere con il genere d gare che ora piacciono al sottoscritto.

Però, cè un però che mi porta a fare questa gara, la pineta , o meglio ciò che ne rimane correrci in mezzo per 33 km (saranno 34) è spettacolare.

Si parte alle 9,00 da Milano Marittima  direzione Ravenna circondati da un branco di romagnoli simpaticissimi e ciacaroni, come al solito. L’allegria dell’inizio gara mette in moto una serie infinita di battutacce divertenti, urla e sberleffi fra partecipanti&amici dei vari gruppi sportivi dei dintorni.

Si entra subito in pineta col fresco, io decido di prendermela comodissima e farla a fianco della Crucca ancora indecisa sul da farsi se fermare la corsa al  km 22 o provare ad allungare fino  a chiudere l’Ecomaratona, è così che si chiama.

Il passo è attorno ai 5’40” anche 6 minuti al km ho bisogno di macinare strada andando molto piano già in partenza il tendine d’achille ulula alla  luna, ma io non ci faccio caso devo testarmi e vedere fino a dove posso arrivare purtroppo resistendo al dolore.

La Cristina ansima che sembra asmatica, non ne capirò mai il motivo, si allena ed è preparata, ma non riesce mai a rompere il fiato, forse per lei il ritmo è un pò elevato, ma sono dell’idea che le può fare solo del bene spingere un pò piu’ del solito.

La gara l’ho già fatta due anni fà in senso inverso e il percorso lo conosco bene, nel 2009 mi esplose la bandelletta a fianco il ginocchio e al 26° km mi fermai tristemente, roba passata sepolta…. ora si lotta con i tendini… ma pari ci sarò mai ? Non credo la “vciaia” avanza strisciante c’è poco da fare :-).

Usciti dalla pineta ci attende un drittone incredibile almeno 5 km di stradella bianca da sbandamento di testa, urca … qua bisogna mettere il cervello in folle e lasciarlo in pausa altrimenti si scoppia, poi finalmente si torna a costeggiare i mitici “bilancioni” appollaiati sulle sponde dei canali, mi sono sempre chiesto se alla fine  si pesca qualcosa o se servono ormai solo come ritrovo per gli amici per bevute colossali e pantagrueliche mangiate in compagnia, credo la seconda che ho scritto.

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Poi finalmente si attraversa un piccolo ponte e ci si rituffa nuovamente nella frescura della pineta e si arriva al bivio per la scelta o si va a sinistra per i 22 km o a destra per i 34 km la Crucca è leggermente attardata e stanchina e come al solito quando inizia a cedere un pelo mi diventa anche leggermente “marronaia” come noi si dice a Bologna quindi ho allungato e l’aspetto al ristoro del bivio io la mia decisione l’ho già presa arriva anche lei  mi fà segno che si và per la lunga … tosta la Crucca :-) chiamata crucca micca per niente.

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Arriviamo  a Fossa  Ghiaia uno dei pochi angoli di mare dove si può ancora praticare nudismo, è una bella spiaggia con dune e sabbia quasi bianca, un ‘oasi naturale tra decine di migliaia di ombrelloni e sdrai che costeggiano la costa romagnola… incredibile come possa essersi salvato questo angolino.

E’ anche caldo e la Crucca inizia ad essere stanca al 20° km ci arriviamo in poco piu’ di due ore per lei decisamente troppo veloce la mezzamaratona la fà in due ore tirando… prevedo scoppio profuso.

Ci aspetta un rettilineo di “solo” 6/7 km dritto con un’unica svolta su un ponte per passare dal lato destro al sinistro del canale, sarà durissima …. è durissima ….si vedono i runner sgranati lontanissimi puntini colorati all’orizzonte, la Crucca scoppia come da copione, ma e’ brava alterna passo e corsa e avanza io la lascio altrimenti mi faccio male (o le faccio male),  l’aspetto all’ultimo pit stop dove arriva arrancando, ma ancora integra.

Beviamo mangiamo qualcosa poi riprendiamo assieme, sto zitto altrimenti sbraita, con qualcuno se la dovrà ben prendere poi si ferma e torna a camminare,ok le dico, alterna passo con corsa mancano solo 4 km, poi io riparto lasciandola ai suoi pensieri  ed inseguendo due belle fanciulle all’orizzonte me le prendo come traguardo intermedio e ci facciamo 3 km a 5’15” che manco me ne accorgo, poi finalmente il gonfiabile con l’arrivo rallento per fare stare le due fanciulle  ben davanti poi passo anch’io col sorriso ebetedi circostanza … va benissimo così sono quasi fresco e non ho  male (lo dico piano non si sa mai porti sfiga:-) dopo una ventina di minuti arriva la Crucca contenta anche lei… tutto sommato discreto allenamento 34 km tutti corsi in vista della TCE non sono poi da buttare via… ma non vedo l’ora che torni il prossimo fine settimana per tornare tra i miei boschi…la pianura mi uccide…

Avanti con la prossima mitica Traversata dei Colli Euganei e si allunga un ‘altro po’ saranno 42 km per l’ecomaratona piu’ fangosa d’Italia.

Dante

domenica 20 marzo 2011

ULTRABERICUS 2011

faza da trailer

Faccia da trailer….

Questo Ultrabericus è iniziato all’alba ore 5 tutti giù dalla branda e via verso Vicenza dagli amici berici, lo faremo con la formula Twin io e la Crucca Cinzia e Giovanni stradaioli incalliti …. temo per sempre.

Arriviamo con le solite 3 ore d’anticipo ci siamo noi davanti all’ostello della gioventù e…. basta gli organizzatori giustamente sono ancora a letto Sorriso.

Poi arrivano alla spicciolata i soliti amici di sentiero e fango Miticojane , Beppe … che trovo stranamente pensieroso lui sempre positivo e allegro.

Prendiamo i nostri pettorali e ci prepariamo all’ avventura partenza dalla stupenda Piazza dei Signori ad aprire le danze saremo io e Cinzia per i primi 35 km (dovevano essere 32), sono un pò preoccupato mi fà male il tendine ancora prima di partire, ma tantè che ho solo quello e me lo devo tenere, ho poco da scegliere.

Si parte nella solita allegria generale che contraddistingue il nostro ambiente, e dico nostro con un piccolo moto d’orgoglio io sono strafelice nel fare queste cose, ogni volta è la prima e una gran gioia ed un gran regalo.

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Attraversiamo alcune zone molto belle del centro di Vicenza tra gli applausi di chi passeggia in questa domenica che, per ora si presenta col sole ci saranno almeno 14 gradi è stato tutto un togli e metti combattuti tra caldo e freddo, ma adesso è solo il caldo che si sente e ripongo lo smanicato nello zaino, subito si sale sotto un portico simile al nostro portico di San Luca e al solito si parte troppo forte … chiaramente per me.

Poi la collina vicentina col suo bosco dove troviamo stupende fioriture di viole e margherite, mi aspettavo più fango ed invece tutto sommato non cè male se solo si considera che fino al giorno prima si temeva la fuoriuscita dei fiumi e hanno suonato gli allarmi per avvisare del pericolo la gente di Vicenza.

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Foto Fede

Il percorso è il classico “spaccagambe” collinare si sente nell’aria l’odore dell’aglio selvatico che scatena la fame… mi piace e vado assieme alla cinzia più allenata di me mi piacerebbe correre in compagnia, ma purtroppo gli obietivi della Cinzia son diversi dai miei lei ha in testa il tempo io solo divertimi e godermela.

Fà molto caldo e l’acqua finisce in fretta dopo il secondo ristoro mi ritrovo a secco coglionazzo …. ma il bello del trail nel cortile di un casolare una simpatica famiglia ha apparecchiato un ristoro abusivo acqua vino e marmellata fatta in casa scusa se è poco.

Si corre su un terreno a volte veramente difficile un single treck con forte pendenza dove non sò bene che fare se corro si rischia la caduta se cammini si và troppo piano, i km si sommano ed io non ho un grande allenamento infatti verso il 28 km arriva il male alle gambe e le forze se ne vanno    e se ne và anche Cinzia piantandomi in asso in puro spirito trail Sorrisovabbè va così ognuno è giusto che la veda come meglio crede.

Per tutto il percorso la mitica Barbarella mi prende bonariamente in giro ogni tanto sbuca con la sua allegria mi fà un gran piacere incontrerò anche la sua socia del Twin Team dell’Abbots Stefania che cerca di tirarmi sù il morale  impegnata nei suoi primi 65 km bravissima perchè arriverà in fondo finendo la sua fatica in allegria.

Poi finalmente lassù in alto il pallone del cambio non ho piu’ gambe, ma un passo leva l’altro mi vedo la crucca e finalmente ricevo il mio cambio la Cinzia mi ha dato 10 minuti in 3 km.

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Ultima mia fatica con le gambe marmoree.

Dopo una bella doccia calda nell’ostello io e la Cinzi siamo andati a vedere gli arrivi  dei nostri soci che si stanno sciroppando i loro 30 km sotto una pioggia fastidiosa Giovanni si fà la sua metà correndo veramente forte contento come fosse arrivato primo e la Crucca si presenta all’arrivo sotto una pioggia battente bravissima ed anche piu’ riposata di me.

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Poi terzo tempo con abbondante minestra e formaggi questo Ultrabericus è gara molto tosta e ben organizzata da trailer esperti che ci hanno messo l’anima e si vede perchè tutto fila liscio, anche se immagino la gran fatica a far funzionare questa macchina.

A me rimane il piacere di una splendida giornata ho rivisto amici facce nuove e vecchie assieme abbiamo faticato e trepidato nell’attesa di chi arrivava.

Una cosa è sicura dovrò meditare a fondo su questa gara mi ha fatto capire che sono ben lontano da una forma accettabile dovrò aumentare i km gradualmente ed aumentare gli allenamenti altrimenti si soffrirà troppo.

Alla prossima la mitica TCE e i suoi Euganei tra i profumi d’aglio in fiore 42 km un pò di più di questi vedremo…

A vederci tra i boschi.

Dante

lunedì 14 febbraio 2011

Te la do io, Venezia! 13.02.2011



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Te la do io, Venezia è questo il simpatico nome che gli organizzatori di questo Trail Autogestito hanno trovato, quest’anno è la seconda edizione ed ho voluto assolutamente esserci assieme agli altri due compagni di merende Giovanni e Crucca .

Venezia è una città che ho visitato diverse volte sin da ragazzino e tutte le volte stoicamente si è sempre finito per aggregarsi alle masse di turisti in lenta processione per i soliti angoli … belli finchè vuoi, ma alla lunga sai comè un pò si ammoscia l’entusiasmo, quindi ghiotta è l’occasione per stare con veneziani doc per Venezia.

L appuntamento è davanti alla stazione di Santa Lucia ore 8e30 quasi un orario comodo per vecchi runners incalliti, il gruppo è composto di bella gente cosa usuale per il mio hobby Veneti per lo più ma anche romagnoli e addirittura due ragazze Palermitane giunte appositamente per il trailer autogestito.

Gli organizzatori che si riveleranno perfetti sono Giorgio, Antonella e il Kapobecero di Spirito Trail Veneziani doc.

Fatto il gruppo, circa 45 trailers, ci facciamo una bella passeggiata di 30 minuti verso la palestra che ci ospita per docce e spogliatoio, è bello camminare per una Venezia che vedo finalmente sgombra dalle orde dei turisti, la palestra è ricavata in un minuscolo spazio, ma è accogliente e perfetta per l’uso.

Venezia è città difficile da vivere, lungo il tragitto verso la palestra Antonella e Giorgio mi raccontano la difficile gestione del fenomeno dell’acqua alta fatta di veloci corse notturne per cercare di salvare il salvabile dai negozi, per noi sono problemi lontani, ma immagino l’angoscia nel vedere rovinare le proprie cose in continuazione (quest’anno tre volte) dall’arrivo del mare, che poi puntualmente una volta ritirato lascia strascichi di sporco danni e cattivi odori… mi sembra dura la vita in laguna.

Una volta cambiati ci si ritrova nella piazzetta del via per la foto iniziale di rito prima della partenza e via verso la scoperta di una Venezia nuova vista di corsa.

E’ subito divertente guardare la faccia incuriosita dei turisti mattinieri e dei veneziani, ma chi saranno sti soggetti armati di scarpe da running e zainetto in giro perla città.

DSCN5668 foto by Checo

E’ un gioco divertentissimo saltare su e giù peri canali per vicoli e vicoletti strettissimi.

I “venessian” mi fanno vedere luoghi noti e altri assolutamente sconosciuti, ma con un ‘ottica diversa quella della corsa in scioltezza.

Vi pubblico alcune foto fatte dal Checo che avrò visto passare e ripassare decine di volte, la sua corsa è piu’ lunga di almeno di 2/3 km.

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Faccio conoscenza coi “Masegni” cè attinenza con i nostri “masagni” forma dialettale bolognese per intendere un grosso sasso un masagno appunto.

Cito

“I masegni sono le pietre che selciano le calli ed i campi di Venezia. I masegni sono in trachite, una pietra di origine vulcanica che viene estratta in alcune cave localizzate nei Colli Euganei, nella vicina provincia di Padova.”

L’elasticità della trachite è famosa :-) l’asfalto è mille volte piu’ reattivo, alla fine dei 25 km avrò i tendini in fiamme incazzati come poche volte mi è successo, ma questa corsa la rifarei altre mille volte.

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Uno “squero” dove nel 600 si aggiustavano barche e gondole, abbiamo goduto di squarci veneziani che da solo mai avrei trovato.

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foto by MiticoJane

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Una giornata da incorniciare 25km sostenuti ad un ritmo facile come piace a me , e non solo a me anche la Crucca e Giovanni , sempre titubanti, hanno gradito assai e anche loro finalmente hanno conosciuto il lato oscuro del Trail Autogestito e quando lo provi non ne puoi più fare a meno da questa spirale non si può più uscire :-)

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  foto by Toladolza

Gran bella gente :-)) alla prossima

Dante

martedì 8 febbraio 2011

Si inizia a far davvero

Oggi finalmente il sole… e che sole dopo settimane di nebbie fitte e freddi intensi non se ne poteva proprio più, ho caricato lo zaino tipo gara lunga e per curiosità l’ho pesato prima del via 3 kg e 200 … però, ma è giusto così sul materiale obbligatorio non transigo più ed io mi porto dietro almeno un litro d’acqua, un ricambio completo d’intimo, una maglia lunga o corta, giacca d’acqua della Montura e anche un pile oltre alla coperta termica argentata.

Ho fatto anche verificare lo zaino da un giudice inflessibile.

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Arriviamo ai Prati di Mugnano alle 8 e 30 i soliti tre io Giovanni e la Crucca il resto del gruppo ormai si è “fatto di nebbia” come diciamo noi a Bologna… chi è fermo ai box e chi si perso nel bitume inseguendo secondi preziosi da recuperare :-)

Partiamo come al solito, in allegria, come sempre deve essere un nostro allenamento, la strada la sò a memoria, fatta in lungo e in largo ma per Giò e la Crucca è la prima uscita lunga 30 km e voglio vedere come la prendono.

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La neve che si scioglie ha lasciato un fantastico paciugo che renderà tutto più divertente iniziamo il nostro viaggio con meta Madonna dei Fornelli.

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Ci sono 0°c e correre sul ghiaccione è un’ impresa ardua e con questo fondo nessuna scarpa garantisce la presa abbiamo INOV8, Cascadia e Salomon col risultato che tutti e tre non stiamo in piedi cè poco da fare.

Dopo un paio di ore di corsa   PIT STOP al Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica di Monte Adone a Brento qua la temperatura ha iniziato a spingere siamo già minimo a 8/9 gradi uno sbalzo impressionante  via tutto il surplus nello zaino prima di fare un bagno di sudore, vestirsi troppo è quasi piu’ dannoso che vestirsi poco in un attimo si perde   liquidi con energie annesse, salutata da lontano la leonessa Sissi proseguiamo verso la nostra meta.

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Da Brento la Via degli Dei purtroppo collima con la strada asfaltata che porta a Monzuno saranno diversi km su bitume interrotti da qualche centinaio di metri in mezzo al bosco un “pezzo orriblis” del sentiero il mio tendine inizia a farsi sentire, ma lo ignoro anche Giovanni ha male, ma è ancora piu’ testone di me, io il tendine destro lui il sinistro, l’Achille infiammato ci accomuna  che bella coppia di runners se ne fà uno in due e anche scarsettino :-)

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Dopo 18 km  e la Cristina inizia a essere un pò stanca io e Giovanni ci trasciniamo l’un con l’altro, ma lei non riesce a tenere il nostro ritmo, si arrabbia e sbuffa, ha ragione da vendere siamo micca in gara, io rallento e mi metto ad un passo ragionevole, le INOV8 sull’asfalto sono improponibili molto meglio le Cascadia, per l’Abbots Way non sono da usare, troppo dirette, la suola non ammortizza nulla sono eccezionali scarpe da “fuoristrada”pure e basta.

Finalmente Monzuno e la fine del bitume, sosta alla fontana foto di rito alla biblioteca e alla sua crepa d’autore .

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Finalmente si riprende il bosco e qui ci attende la sorpresa, ci saranno almeno 50 cm di neve bella tosta e compatta e la troviamo sul tratto piu’ duro la salita fino al passo Croci.

Per fortuna che davanti a noi un’anima pia ha deciso di fare un giro con le Ciaspole e un pò ha compattato lo strato, ci sono almeno 15 gradi è una fantastica giornata di primavera …impagabile.

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Si fà durissima per tutti, ma anche estremamente divertente, la faccia della Crucca in azione dice tutto :-)

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E’ favoloso il sentiero si inerpica sempre di piu’ si affonda a mezza gamba, fantastico per i tendini infiammati sempre a bagno nel ghiaccio, ma mamma mia che fatica.

Poi finalmente la cima Coppi siamo quasi a 1000 metri di altezza 26 km sul coppone.

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Poi via finalmente la discesa, Giovanni slega i cani e sparisce lui che può io e la Cristina al piccolo trotto ci facciamo gli ultimi 4 km di fatica fino al mitico Albergo Musolesi di Madonna dei Fornelli saranno 6 ore sulle gambe per 30 km, va benissimo così :-) tortelloni burro e salvia come nevicasse e meringa al cioccolato e via un’altra giornata da incorniciare semplicemente perfetta, col cuore gonfio di ottime sensazioni.

Alla prossima uscita… peccato perdere tempo tra una corsa e l’altra con dell’ insulso  e inutile lavoro… mannaggia tutto tempo buttato via inutilmente.

Dante

martedì 1 febbraio 2011

Incredibile !!!! Ma vero :-)

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Doveroso omaggio alla mia compagna da sempre la mitica Crucca in arte Cristina, grande meraviglia vedere una sua foto scelta per la suggestione del controluce, su una rivista sportiva e tantomeno sulla mia rivista sportiva preferita.

La cosa mi ha fatto commuovere e inorgoglire insomma chiaro che la scelta della foto non è per meriti sportivi, tantomeno potrei averne io intendiamoci, ma lei è li profilo inequivocabile , quindi “documento canta” miei cari nero su bianco nessuno potrà mai dire “Mah !!! Chissa lei lì quante ne racconta …. trail in montagna”’ …. esatto trail in montagna Occhiolino la Crucca Cè e se li fatica tutti….e poche pugnette come diciamo noi a Bologna.

Dante