Se non ci provi hai Perso ancora Prima di Partire !!!
E se arrivi in fondo, hai Vinto Sempre e Comunque.

Beppe GM & Gert dal Pozzo

lunedì 21 maggio 2012

Weekend da dimenticare

 

Quando senti parlare di un terremoto vivi la notizia sempre in maniera quasi ovattata, ne rimani certamente colpito, ma comunque difficilmente puoi riuscire a cogliere quanto un evento del genere possa sconvolgere in maniera profonda la vita di chi lo subisce… se non hai la sfortuna di subirlo direttamente è comunque un evento lontano.

Ho vissuto il terremoto in Irpinia, ero là a fare il militare, so cosa vuol dire,ma stavolta è stato diverso profondamente diverso.

Intendiamoci, io sono ben lontano dall’essere considerato “vittima” di questo ultimo terremoto emiliano, per fortuna  tra me e l’epicentro ci sono quei 20 o poco piu’ km che hanno permesso di non subire danni materiali, ma è casa tua… il tuo territorio.. la tua gente  l’anima viene scolpita in quello spazio profondo che quando viene intaccato, in maniera negativa o positiva che sia, si segna profondamente scavando sensazioni permanenti.

Il letto ha tremato in tutto 20/30 secondi erano le 4 del mattino di Domenica, profondamente addormentato ho aperto gli occhi  capendo al volo cosa stava capitando.

Oggi è Lunedi oramai il peggio è passato, due giorni di scosse qualcuna forte qualcuna più leggera, ma sul terreno rimangono purtroppo giovani vite troncate mentre lavoravano  e tante famiglie che in questo momento stanno sistemandosi sotto le tende della Protezione Civile, sperando che presto sia dato a loro il permesso di rientrare nella propria casa.

A me rimane la consapevolezza che la vita può essere ribaltata in un solo attimo, portandosi via tutto il suo carico di certezze.

E’ proprio vero, ogni secondo della nostra esistenza vuole vissuto con l’idea che tutto questo è un grande regalo di cui godere il più intensamente possibile senza buttarsi addosso croci di nessun genere, può essere un discorso egoista forse sbagliato, ma mi è venuto di pensarla così due giorni dopo che la mia casa ha tremato per 20 interminabili secondi … e non mi è successo niente.

Dante

venerdì 11 maggio 2012

Abbots Way 2012

 

malandrino inside

Ed alla fine sono anch’io un “vero” abate da 125 km + 5 km di errore da percorso e 28 ore di gara.

Ho partecipato negli ultimi 3 anni con tutti gli abbinamenti possibili, Twean Team dividendo il percorso e la fatica con un gemello, tappa doppia 65km + 60 km con sosta per dormire a metà e ripresa  il giorno dopo , ed ora che sono grande la lunga per sentirmi un vero ultratrailer.

Vorrei fermare alcuni istanti, scriverli per non dimenticare per poi domani ripescarli  pesandoli nel tempo per vedere se ancora l’emozione che ne scaturisce conserva intatta tutta la sua forza.

292253_3560081094606_1650153587_2888421_11751560_n  80 anni cosa aggiungere d’altro

PARTENZA

Stavolta è sul ponte causa mercato, ed è ancor più bella, da un ponte gobbo all’altro là lontano a Bobbio, sono stranamente carico e non so io nemmeno il perchè, forse perchè semplicemente ci sono e sto partendo per quello che io considero un pò la mia gara ne leggevo le cronache già anni fà quando ancora questi trailers mi sembravano tutti pazzi invasati, ora sono qua invasato tra gli invasati detto alla Geronazzo Ruperzio c’è….

PRIMA CRESTA 22 km

E qui ho la consapevolezza che sarà gara dura, un forte vento spazza lo stretto sentiero che porta al passo di Borgallo, sta piovendo a tratti e ho indossato definitivamente la mitica Magic della Montura per proteggermi dal freddo… la domanda sorge spontanea, ma se è freddo ora stanotte che roba sarà.

BORGOTARO 33 km

Nella mia testa il primo step 33 km grosso modo e la Crucca mi corre incontro, la mia tifosa preferita, e penso che è bello sapere che lei c’è… lì che mi aspetta fiduciosa, lì…. che mi sopporta da 30 anni condividendo tanto…. tendente al tutto e questo mi dà forza, mi dà calore e sicurezza… si và …ma si dai si và, si và nella vita e nella corsa è bello così.

PIEVE DI GRAVAGO 56 km

Bello quel cimitero che si vede lì in basso sulla sinistra, cade l’occhio, e si và giù per una strada asfaltata… testa in folle … relax… gambe che girano da sole sciolte và tutto bene, dietro l’amicoFausto mi segue sta mandando un SMS alla sua socia “preparati al cambio tra un ‘ora e un quarto arriviamo a Bardi”.

Bello il panorama, ha quasi smesso di piovere dopo ore ore di acqua, bella la chiesa lassù sulla montagna a destra…. STOP !!!  Brusco risveglio, il cuore si ferma, la chiesa…. azz… velocemente  la mente elabora pesco dall’archivio con l’aiuto del neurone rimasto vigile  l’immagine dell’anno scorso,  quella chiesa….. io ci devo passare di fianco… ma PORCA TR…… e ancora sozza e vigliacca, sarà almeno 3 km che non vediamo balise o pallini bianchi … e una grande scritta apparve nel cielo COGLIONAZZO!!!!

Torniamo velocemente indietro, trovando sulla strada altri trailer che hanno commesso il mio stesso errore (mal comune mezzo gaudio) li fermiamo e si torna al simpatico cimitero dove alla sua destra un ben visibile e segnalato bivio porta sulla strada giusta. Mi viene un ‘incazzatura tale che innesco la quinta e mi faccio almeno 3 km a tutta in salita.

Saranno 5 km e almeno 45 minuti in più tra capire e ritrovare il giusto sentiero. Amen, ma inizia un tarlo che cerco di respingere… è un piccolo byte che debbo non far passare perchè negativo, lo conosco, distruggi questo virus prima che lui distrugga te, sei a posto, hai le gambe fresche, la testa ragiona ti stai solo divertendo… 

522306_3560097735022_1650153587_2888455_1179872591_n  arrivo di Bardi

BARDI 65 km

Scambio due chiacchiere con un gruppo di Modena tra cui Patrizio che imparerò a conoscere meglio, stanno mollando lo vedo… lo sento… cerco d’istinto di risollevare l’animo al plotone, chiacchierando e provando a convincere prima loro e poi me stesso che  un errore anche di un’ora poco ci sposta.

L’ultimo strappo e finalmente Bardi e la Crucca che mi aspetta oramai è sera tra un po’ i primi arriveranno a Bobbio al traguardo… io sono a  metà strada. Cambio completo in attesa di Fausto che dopo qualche minuto arriva stanco, ma sollevato per avere portato a termine la sua parte di gara.

La Barbarella è pronta da mò, io un pò meno… scatto d’orgoglio, mentre dentro di me il tarlo si agita, lo schiaccio deciso mi cambio son pronto facciamoci questi ultimi 60 km.

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pit stop a metà

 

Alla pedana troviamo Elio appena arrivato grandissimo è la sua prima volta nella SUA gara e penso che stà andando alla grande, foto di rito e partiamo in quattro la Barbarella, la Marta e l’Adele ricciolona di Ferrara.

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FARINI 95 km

Viene chiuso l’accesso al Monte Lama peccato Triste troppo freddo e troppo pericoloso giusto così bisogna accettare quello che l’organizzazione decide poche pippe, cambiato di fresco e tutta un ‘altra cosa dovrò spararmi 13 km d’asfalto tanti, ma li facciamo in compagnia io e la Marta lasciamo sfilare la Barbarella fresca che ben presto si perde nella notte non riesco a tenere il suo passo.

Dopo un pò anche la Marta mi lascia è stanca e gli hanno fregato le bacchette fà fatica in discesa, ma è una lottatrice e so che arriverà.

Inizia il tratto più intimista quello che più temo perchè non ho mai fatto…. arriva la notte quella vera fatta di lucine che si accendono nel buio illuminate dalla luce della frontale per terra tanto fango i piedi mi fanno male… tutto il piede, si può solo camminare non riesco a correre scivolo a destra a sinistra non percepisco bene le pendenze e mi trovo spesso a prendere velocità .

Qua si gioca con la testa e partono i pensieri che si susseguono uno dietro l’altro a volte senza nessuna logica ogni tanto incontro un concorrente “ciao” “ciao rispondo” poi ci si perde nella notte.

Arrivo a Bruzzi dove sotto il portico della trattoria c’è il ristoro, mi chiedono il numero, bevo coca cola e brodo caldo… wow !!! Fantastico butto l’occhio dentro e vedo tanti ritirati seduti sulle sedie del bar, facce stanche come la mia …. e no non ci sto “ciao ragazzi grazie di tutto siete fantastici” saluto i volontari da ore lì sotto l’acqua e via prima che il tarlo risorga Bobbio Bobbio Bobbio poche pugnette.

E torna la notte buia ….. devo alzare l’attenzione sbagliare adesso sarebbe una sciabolata al morale , ma il percorso è segnato benissimo, ogni tanto vedo delle lucine là davanti a me meglio così, piove forte con un’insistenza ostinata ….catinelle d’acqua arrivano dal cielo, ma sembrano arrivare anche da sotto dal fianco a 360 gradi è acqua, secchiate d’acqua gelida e mi si stampa un sorriso in faccia … anzi rido ed anche forte da solo come un matto… ma cosè che ci fà fare tutto questo è una roba di sofferenza, di resistenza, di testa dura, ma soprattutto perchè mi piace così tanto questo momento… no non può essere normale.

Scivolando su quintali di fango arrivo a Groppallo ho raggiunto due trailer un ragazzo e una ragazza che avanzano in silenzio uno accanto all’altro provo a parlare, ma penso che forse sono di troppo non vorrei rompere i coglioni e allungo.

Provo a correre, ma una sbandata mi fà ragionare lascia perdere…. cammina ed è silenzio un silenzio assordante, sono le 3 di notte quando improvvisamente sento il classico grugnito del cinghiale sulla mia destra chiaro e forte, faccio casino e sbatto le bacchette metalliche, io non ho paura, ma non succede nulla, dopo 300 metri mi giro per vedere se ved0 dietro me ancora le frontali della coppia, quando dal bosco sbuca il maiale peloso non è grande, ma attraversa lo sterrato velocissimo davanti a loro ed incredibile, nessuno dei due lo vede troppo concentrati a guardare dove mettono i piedi.

Inizio a tremare nella notte, azz… ho freddo ci sono 5/6  gradi non di più e a forza di prendere acqua il freddo arriva, ma poi laggiù un paese illuminato, lo riconosco è Farini…. dai Robbi ! Dai!… Finalmente il ponte di Farini e il ristoro del km 95, per me km 100 penso, passo sopra la pedana del chip che lancia il suo fischio nella notte ed entro al ristoro.

FARINI BOBBIO 125 km

Dopo una sosta ristoratrice di ben 45 minuti, facciamo gruppo lasciando Farini e partiamo verso la Sella dei Generali, siamo in cinque, io e Patrizio unico rimasto in gara del gruppo modenese di Bardi, Max e Silvia la coppia di prima e un quinto di cui mannaggia non ricordo il nome mi sembra Denis, ragazzo silenzioso di pochissime parole.

Facciamo un bel gruppo e avanziamo prima nella notte poi in un’alba ristoratrice che finalmente porta via l’acqua e il freddo, si chiacchiera e s’avanza a fatica, un passo leva l’altro, ma si và su ed io mi sento bene ed inizio a vedere positivo, ma è lunga ci vorranno almeno altre 8 ore e sono già 20 le ore di gara fatte fino a qua.

Poi la Sella dei Generali il minestrone degli alpini e via la picchiata verso Coli io e Patrizio proviamo a correre, ma dai si va…. però decidiamo di stare assieme al gruppo oramai non cambia nulla.

Sarà ancora 10 km d’asfalto e sentiero con la salita prima di Coli che strappa breve ma intensa, penso a Giacomo che direbbe “brensa”, poi piano piano arriviamo al dunque, aspettavo questo momento da un pezzo, siamo avanti io e Patrizio, Silvia e Max camminano dietro lenti, ma inesorabili…. laggiù Bobbio finalmente lo vediamo… ora lo so arriveremo in fondo e un nodo mi stringe la gola, voglio dire qualcosa al mio compagno, ma non riesco neanche a parlare  ho qualche lacrima agli occhi azzo… vecchio babbione, ma quanto è bello questo momento…

Discesona tecnica fatta correndo giù per il sentiero, ho le gambe che ancora girano incredibile, voglio arrivare in fretta e finalmente laggiù vedo risalire la Crucca e Fausto e la Barbarella,  belli riposati ed è festa, foto di rito davanti al ponte gobbo il traguardo può aspettare.

20120506_115812Abati Ruperzio e Patrizio ci sono….

Poi corriamo ed attraversiamo il ponte, perchè lì dice Patrizio si deve correre, solito giro dentro Bobbio, tanto pensato, tanto agognato e finalmente là in fondo il traguardo dove il mitico Alex Geronazzo urla il mio nome Abate Ruperzio a Bobbio c’è…… e Armando grande! Che mi viene incontro e mi dà il cinque .

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Ed ora col morale alto e tanta felicità dentro si pensa al CRO che verrà, con più fiducia…

E lentamente nella testa tarlata del giovane trailer s’insinua un’idea balzana ……pericolosissima  e strisciante….. lunga 160 km e che gira attorno a un monte alto…. molto alto… come il mio pensiero.

Avanti  alla prossima avventura.

Abate Dante che corre per la Nutella